Mentre un dì sdraiato stava, e un gelato si leccava, svolazzando una farfalla, lo scambiò per una palla. Si poggiò sulla sua pancia, più rotonda di un’arancia. Poi s’accorse dell’errore, un tamburo era il suo cuore:
“Or mi mangia in un boccone, sarò uccisa da un ciccione!”.
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