Page 104 - Demo
P. 104
Banksy nato a Bristol nel 1974 è un artista e writer inglese, considerato uno dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità rimane ancora sconosciuta. Le sue opere sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l'etica. Sono
note anche le sue attività di attivista, politico e regista. Le sue opere combinano un umorismo oscuro con graffiti eseguiti con la tecnica dello stencil. I suoi murales di critica politica e sociale sono apparsi su strade, mura e ponti di città in tutto il mondo. Banksy afferma di essersi ispirato a 3D, un altro famoso artista di graffiti.
L’artista ha deciso di concentrarsi su una delle icone più idolatrate del mondo occidentale moderno, per sensibilizzare una volta in più sul tema dei profughi siriani e non. "Il figlio di un migrante siriano", così Banksy, presenta il nuovo graffito realizzato nel campo profughi di Calais, in Francia: uno Steve Jobs vestito con i classici jeans e dolcevita nera, con uno dei primi computer Apple in una mano e una sacca in spalla. Il riferimento è al padre biologico di Steve Jobs, adottato da
una coppia di armeni-americani, giunto negli Usa dalla Siria. Banksy ha dunque utilizzato la figura di Jobs per evidenziare la recente crisi riguardante i rifugiati. Oltre al graffito, infatti, lo street-artist londinese ha diffuso un insolito comunicato stampa: "Siamo inclini a pensare che l'immigrazione rappresenti un danno per le risorse di un Paese e invece Steve Jobs era il figlio di un migrante siriano. Apple paga circa 7 miliardi di dollari all'anno di tasse ed esiste unicamente perché l'America
ha accolto un giovane uomo da Homs". Calais, noto anche come “la giungla”, è in Francia il luogo dove migliaia di rifugiati provenienti dalla Siria e non solo sono accampati nella speranza di riuscire a entrare in Gran Bretagna. Al lato del graffito un messaggio: «Nessuno merita di vivere così». Il fine di quest’opera apparsa proprio a Calais è quello di raccontare la situazione all’interno dei campi profughi, tenendo sempre alto l’interesse per queste persone sfortunate.
104