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  Tra gli artisti contemporanei locali che utilizzano l’arte per sensibilizzare la nostra società su temi attuali, spicca il nome di Massimo Sansavini. L’artista, di origine forlivese, vanta numerose esposizioni tra le quali il cosiddetto “Tour operator”.
Si tratta, infatti, di una mostra di arte contemporanea il cui tema centrale sono i famosi “viaggi di fortuna” intrapresi dalla maggior parte di coloro che, vivendo in zone disastrate della terra, lasciano
la propria casa sperando di ottenere una vita più dignitosa nei paesi industrializzati, dando ai propri figli la possibilità di avere un futuro migliore. La particolarità del Tour operator sta nella realizzazione delle opere stesse. Queste sono state costruite utilizzando gli scafi recuperati dall’artista nel Cimitero delle Barche di Lampedusa.
Come sostiene l’artista stesso in una sua intervista, “Tour operator
è un titolo di denuncia contro le organizzazioni criminali che con pochi scrupoli lasciano in mare persone stipate in barche o gommoni sovraffollati oltre i limiti massimi delle proprie capacità, ben sapendo che la sorte di queste persone in molti casi è il naufragio”.
Inoltre, aggiunge l’artista, la stessa insegna ricorda la celebre scritta “Arbeit Macht Frei”, posta all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz.
Questa scelta artistica è una lampante intenzione polemica e vuole smascherare alcune situazioni vergognose come i campi militarizzati della Turchia in cui sono rinchiusi i profughi siriani oppure i campi di detenzione della Libia.
Inoltre, il legno utilizzato per la realizzazione delle opere presenti alla mostra, altro non è che l’unica memoria che ricorderà questo periodo storico in quanto, per legge dello Stato, tutti gli scafi confiscati vengono distrutti. L’artista ha volutamente scelto di raccontare un tema di
una certa pesantezza in chiave giocosa al fine di togliere quel senso
di pesantezza e tragedia legata ai veri fatti di cronaca, portando lo spettatore ad avere uno sguardo di fiducia e di speranza per il futuro di chi ce l’ha fatta e fare in modo che il sacrificio di chi non c’è più non sia stato vano.
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