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  Un aspetto fondamentale che caratterizza il percorso artistico di Francis Alÿs è il suo essere “wanderer” ovvero un viaggiatore che osserva la società moderna mettendone in evidenza valori e contraddizioni. Questo artista vede tutti i suoi progetti come se fossero delle vere e proprie performance documentate in video, fotografie, testi, dipinti e animazioni in cui spesso si può notare anche la sua presenza fisica.
Lo stretto di Gibilterra è largo 7,7 miglia nautiche e separa l'Africa dall'Europa. Se una fila di bambini lascia l'Europa e si dirige verso il Marocco e una fila di bambini lascia l'Africa e si dirige verso la Spagna, le due linee si incontreranno all'orizzonte prima o poi? Questo è quello che Francis Alÿs si è chiesto, cercando di arrivare ad una risposta
con la sua performance Don’t cross the bridge before you get to the
river. Lo scopo dell’artista nel rappresentare quest’opera era quello di creare una linea di collegamento tra i due continenti, Europa e Africa, rappresentando simbolicamente un ponte per superare l’idea di confine tra Stati ma soprattutto tra “lasciare e ritornare”, tra “conosciuto e sconosciuto”, tra “inizio e fine”, tra “dentro e fuori”. In due video contrapposti, girati sulla sponda spagnola e quella marocchina, vediamo due file di bambini incamminarsi con in mano delle barchette colorate fatte con sandali e scarpe, per costruire un ponte umano, pieno di speranza, ma impossibile da realizzare.
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