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  Jason de Caires Taylor è uno scultore e creatore britannico che eseguì la sua prima grande collezione di sculture subacquee in Messico nelle acque del Mar dei Caraibi.
Il suo principale lavoro scultoreo subacqueo riguarda la progettazione del “Museo Atlantico” a Lanzarote, nelle isole Canarie, in cui ogni scultura mette in evidenzia sia i problemi ambientali sia quelli umanitari.
Si tratta di un ampio progetto che prevede più di trecento opere distribuite su quattordici metri di profondità e queste magnifiche sculture sono state realizzate con materiali che si adattano all’ecosistema marino proprio perché sono costituite da un pH neutro che permette di creare una superficie adatta per la vita marina.
Si tratta di un vero e proprio museo con un suo percorso logico e visuale grazie alle dieci installazioni che portano il visitatore a riflettere sulla nostra contemporaneità.
Questa analisi inizia dal futuro incerto dei bambini solitari “Los Jolateros” e dalla solitudine della morte celebrata in una pira funebre “Inmortal”.
L’incertezza successivamente diventa maggiore, facendo riferimento alla tragedia dei migranti sia via mare con “The Raft of Lampedusa” sia via terra con “Crossing The Rubicón”; quest’ultima è composta da trentacinque figure che camminano verso un cancello, al cui centro è posta un’apertura, inteso come un punto di non ritorno. Tutto questo simboleggia il difficile percorso che i migranti devono affrontare nei loro viaggi della speranza.
Nell’opera “Disconnected” l’artista inserisce una coppia intenta nello scattarsi un selfie, incurante del dramma che si sta consumando alle spalle; si procede con una breve pausa emotiva data da un piccolo giardino dalle forme fantasiose “Hybrid Garden”. Poco distante dal cancello vi è la scultura di un ibrido uomo-animale che sta osservando un grande specchio quadrato chiamato Portal che ha lo scopo di rappresentare l’acqua all’interno dell’acqua, una sorta di specchio verso un altro mondo, il cosiddetto “mondo azzurro”. Nelle vicinanze si trova “Human Gyre”, si tratta di oltre duecento figure di grandezza naturale
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