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Sport&Benessere - vivere 7
( Michele Mauri )
Gli italiani sono sempre più attenti al benessere e praticano più sport.
Così almeno raccontano numerose e recenti indagini. La Lombardia è la regione più “sportiva” d’Italia: sono oltre quattromila le imprese del settore, circa un terzo
a Milano, quasi il 20 per cento del totale nazionale. Imprese cresciute a ritmi vertiginosi negli ultimi cinque anni.
Sono sempre qui da noi le province dove si fa più sport in modo continuativo
sia all’aperto sia in palestra e nei centri benessere. È un modo per stare bene
con sé e con gli altri e per adottare stili di vita salutari.
Fare movimento non vuol dire solo praticare una disciplina, ma più semplicemente anche camminare, ballare, andare in bicicletta, giocare. Insomma, prendersi del tempo per avere cura di sé stessi. Molti studi hanno ormai dimostrato che una regolare attività fisica ha risvolti positivi su molte patologie e anche sull’umore.
In particolare, emerge che gli individui più attivi hanno un profilo cardiovascolare e uno stato di salute generale più sano rispetto ai sedentari. Inoltre uno stile di vita attivo può incidere positivamente anche sulla capacità di concentrazione
e sulla memoria.
In un Paese dove la promozione dello sport a scuola resta carente, è importante che ciascun individuo diventi promotore del proprio benessere adottando
la cultura del cosiddetto active living, ossia del vivere in modo attivo,
secondo la quale lo svolgimento di un qualunque esercizio motorio è direttamente integrato nella quotidianità.
Non è mai troppo tardi per cominciare. Conosco ultrasessantenni che dopo avere svolto una vita da sedentari si sono avvicinati alla camminata all’aperto e sono finiti col correre una maratona.
Certo, se si comincia da giovani cambiano le prospettive. Dedizione, forza di volontà e talento possono spingere fino al raggiungimento di importanti traguardi, come alcuni di quelli che vi raccontiamo nelle prossime pagine.
12 Intervista - Adriani Galliani
Vivere
Obiettivo
è disponibile online
nella versione sfogliabile www.bellavite.it
di Rosella Redaelli
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a quel primo amore ed ora è amministratore delegato del Monza, acquisito lo scorso settembre
da Silvio Berlusconi. In questa intervista parla a tutto campo dei progetti per portare la squadra in A
Monza in A
PqeurelalonndielaMbbilianm...o associato il suo nome a
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re. Del resto Monza è la mia città, sono nato in centro, battezzato in Duomo. La mia società,
lC’ehlei tetrroannicoa iMsounoziebse,nli’haomcinreiaqtauqaunid. o andava
aNlelososntaodpioasSsanti tGanretig.oNroino?ricordo con precisio- ne, ma posso citare alcuni nomi degli anni da dirigente, tra il 1976 e il 1980: Massaro, Monelli,


































































































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