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Matteo Marini
Le condizioni socio-culturali dello sviluppo: un confronto internazionale
1. Introduzione: l’approccio culturale ai problemi dello sviluppo
Parlare di mentalità sociale, di usi e costumi che possono inibi- re o favorire lo sviluppo economico di un’area geografica, è un tabù difficile da smantellare. Per mentalità sociale qui si inten- de: «Un insieme di elementi comuni che forniscono istruzioni standard per percepire, ipotizzare, valutare comunicare e agire, in una popolazione che condivide la stessa lingua, la stessa epo- ca storica e la stessa localizzazione geografica» (Triandis, 1996). Occuparsi di mentalità sociale nell’ambito delle politiche di sviluppo è diventato un tabù da quando qualcuno ha sostenuto che farlo significa accusare le vittime invece dei carnefici (Bur- ke Leacock, 1971). Nei regimi democratici il tabù è ancora più inviolabile, visto che il potere promana dal popolo. Ecco allora che i politici a caccia di facili consensi elettorali propendono per il populismo, mentre coloro che si ostinano a denunciare che il mancato sviluppo è di tipo culturale peccano di lesa ma- està. Assomigliano a quel bambino nella favola di Andersen, I vestiti dell’Imperatore, che con innocenza infantile gridava «Il Re è nudo» mentre tutti gli altri facevano finta di non vedere. In altre parole, il conformismo può far da velo alla verità. Chi per professione è alla ricerca delle cause ultime dei fenomeni sociali dovrebbe invece sottoporre a verifica empirica tutte le teorie, anche quelle meno gradevoli, perché è solo guardando oggettivamente alla realtà che la si può migliorare.
A questo fine verranno qui sintetizzati i risultati di precedenti ricerche (Marini 2013, 2015, 2016, 2017) che si






























































































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