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La significativa evoluzione nel campo della tecnologia dei mate- riali, ne hanno cambiato sia le performance che i codici estetici e nuovi possibili utilizzi, fuori dai campi tradizionali, mettono in discussione la stessa riconoscibilità dell’elemento materico.
I materiali sono i protagonisti della rinascita e del rilancio otti- mista di cui abbiamo bisogno per uscire da questi anni difficili; rappresentano l’ottimismo e il concretizzarsi delle illimitate capa- cità dell’individuo.
Non sono solo materiali dalle valenze estetiche rinnovate: sono veri e propri materiali “intelligenti”, dalle alte prestazioni, in gra- do di interagire con l’uomo e rispondere ai suoi bisogni. Il con- cetto di duraturo e durevole ritorna e si identifica con i colori e le textures del materiale che, per eccellenza, rappresenta queste idee: il marmo... Il materiale in cui di solito si scolpiscono i pro- tagonisti della storia!
Parallelamente i materiali di riciclo e recupero trovano nuove identità sia estetiche che funzionali, con l’obiettivo di aumentare la durata del loro ciclo di vita (basta sprechi e rifiuti!). È un concetto trasversale... in antitesi con la smania di protago- nismo e l’eccessiva visibilità consentita dagli strumenti tecnolo- gici. Si declina in apparire e scomparire.
L’essere invisibile può essere da una parte un punto di forza, degno di un supereroe dei giorni nostri, un potere ambito ma anche un timore...la paura di non essere visti, riconosciuti o semplicemente considerati: l’essere invisibili in mezzo ad una moltitudine di persone; l’eccessiva esposizione mediatica tende ad “appiattire”, tutto assume pari importanza; persino le imma- gini che condividiamo non sopravvivono al tempo... era questo il ruolo originario della fotografia!
Avendo come effetto quello di consentire di vedere “dietro”, il concetto di trasparenza vuole essere un invito cercare tutti i li- velli di lettura di un oggetto o di un’immagine o, per estensione del concetto, della vita in genere.
In architettura essa rappresenta anche un ulteriore chiave di let-
tura; i materiali trasparenti consentono di riflettere e/o di creare illusioni: riflettono il paesaggio circostante e creano l’illusione di un “vedo non vedo”...ma è anche segno di presenza discreta nel rispetto per l’ambiente naturale dove il costruito prova ad inserirsi quasi in punta di piedi ...per non disturbare!
Il costante bisogno dell’uomo di ricercare sempre qualcosa “oltre”, di puntare al cielo come promessa di un altro possibile mondo e come salvezza da un mondo sovraffollato e problema- tico...il rimando all’infinito è un sogno ricorrente.
Oggi più che mai, le scoperte scientifiche ed astronomiche ci avvicinano a questo sogno che si sfaccetta tra l’infinito e l’infinita immaginazione. Verso l’infinito potrebbe essere lo slogan di questa ultima area di tendenza...a rappresentarla costruzioni avveniristiche, i ponti soprattutto, slanciati verso l’alto, verso lo spazio, dove un ruolo fondamentale lo giocano luci e sfumature.
L’infinito sta anche nel piccolo di una bolla di sapone cristallizza- ta, nell’infinitamente piccolo. Anche questo concetto ha un “lato b”, più fantasioso, romantico, fantastico...abiti, architetture ed installazioni proiettano in modo sognato.
Proietta in una quarta dimensione, quella della realtà virtuale, una vera e propria estensione del corpo per sopperire a limiti fisici o per amplificare possibilità reali. La luce si appropria e disegna gli spazi; anche nella casa il pro- getto illuminotecnico diventa parte integrante dell’iter creativo.
15 di PPG	dicembre 2016


































































































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