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del consumo di bardana sono particolarmente apprezzati in Asia, mentre i suoi usi medicinali erano conosciuti anche dalla nostra medicina antica e persino da quella dei nativi america- ni. È ricca di polifenoli antiossidanti, tanni- ni, vitamine B ed E e mucillagini. Al pari della malva, grazie alle mucillagini vanta un’impor- tante azione antinfiammatoria, sia per via in- terna (febbre, faringite, tosse e raffreddore) che esterna (consigliatissima contro dermatiti, eczemi, crosta lattea, punture d’insetti e pso- riasi). Contiene un acido, l’acido clorogenico, che attiva il metabolismo della pelle: è molto efficace nel combattere l’acne e la seborrea e favorisce la cicatrizzazione di ferite e ulce- re. Grazie ai tannini poi ha virtù disinfettanti e batteriostatiche, utili per detergere la cute, ma anche contro le micosi, gli ascessi e le in- fezioni delle vie urinarie. Dato che è diuretica poi, aiuta a combattere calcoli renali, artriti e reumatismi. Seda e decongestiona la parte se
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applicata su mastiti, nevralgie, emorroidi, lus- sazioni, slogature, vene varicose ed ematomi. È credenza popolare che sia un discreto depurati- vo del fegato e del sangue, e in quanto contiene inulina è ipoglicemizzante. Insomma, la bar- dana è un contorno decisamente zen.
COME SI CUCINA
Avvertenza
Stimola le contrazioni uterine, quindi è sconsigliata durante la gravidanza.
Le radici si possono affettare sottilissime e mangiare crude in insalata. In Giappone è po- polarissima la radice di bardana (Gobo), brasata con le carote in una salsa dolce-salata di soia, sake, mirin, zucchero e semi di sesamo tostati. È importante tagliarla alla maniera “sasaga- ki”, ovvero a metà tra affettata e pelata, come quando si tempera la matita con il coltello, ot- terremo delle scaglie triangolari dalla punta sottilissima e dal bordo leggermente più spes- so. Se vogliamo cucinare le coste della pianta in modo similare (vedi ricetta), possiamo sceglie- re coste giovani e tenere oppure raschiarne la parte esterna fibrosa. Le coste si possono anche lessare e condire all’agro, ripassare nel burro, oppure friggere. Gratinate perdono un pò del- la loro caratteristica delicatezza. Il midollo dei fusti è buonissimo in insalate di riso estive, con il tonno.