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PERCHÉ CI PIACE
Il caccialepre è una delle pochissime cicorie che potremmo addirittura usare in piatti dolci, tanto è delicato e ammaliante il suo sapore. È croccante e gradevolissima da cruda. Contiene discrete quantità di calcio, vitamina C e B, ferro e magnesio, ma poche calorie. È una delle erbe in assoluto con la pimpinella che presenta quantità maggiori di antiossidanti. Aiuta quin- di attivamente a combattere i radicali liberi e si dice sia un buon depurativo del sangue. Ha proprietà rinfrescanti, allevia il mal di denti e il mal di testa e si usava per lenire le afte nei bambini. Un uso popolare assolutamente non confermato ad oggi da studi scientifici consi- steva nell’assunzione di questa pianta per com- battere i sintomi dell’angina pectoris.
COME SI CUCINA
In insalata è molto buono anche assieme alla radice tagliata a rondelle o lessata, alla radic- chiella e all’acetosa, con una salsa di olio di oli- va dove sia stato macerato dell’aglio per alcune ore e poi tolto e una punta di pasta di acciughe. Un’altra insalata possibile è con le mele, le oli- ve, la caciotta, e una salsina al limone e allo yogurt. È uno degli ingredienti dell’acquacotta (vedi ricetta alla voce aspraggine), nella quale si aggiunge alla fine perché le sue foglioline te- nere si rovinerebbero in cottura. Sta bene an- che nel brodo di carne, dove possiamo cuocerlo per qualche minuto e poi servire il tutto su una fetta di pane bruscato e strofinato con l’aglio. La delicatezza di questa pianta permette di gu- starla persino nei dolci: interessante il budino di risolatte (che si prepara come nella ricetta del li-cuor di violetta a p...) servito con foglie tenere di caccialepre e menta glaciale. Ma noi abbiamo scelto di preparare un pesto di caccia- lepre, che ne valorizza tutte le note aromatiche, da abbinare a un arrosto di maiale (vedi ricetta)