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COME SI RICONOSCE
Cresce a ciuffi, con foglioline tubolari che sem- brano fili d’erba ad un primo sguardo, alte fino a 25 cm glabre e di un verde piuttosto scuro. Tal- volta formano dei caratteristici ricci o delle pic- cole spirali vicino alla punta. Quando fiorisce, lo stelo centrale può raggiungere i 50 cm di altezza e produce una sfera di minuscoli fiorellini fucsia molto graziosa. Sottoterra, ogni filo di cipollina è collegato ad un piccolo bulbo ovale ricoperto da una pellicina color marrone che si riproduce producendo altri bulbi più piccoli ancora.
PERCHÉ CI PIACE
Appartiene alla famiglia dell’aglio: sappiamo che quest’ultimo andrebbe consumato crudo per beneficiare al massimo delle sue proprietà, ma il sapore è davvero troppo forte e risulta pe- sante da digerire. Diverso è il caso dell’erba ci- pollina, delle cui qualità possiamo godere sen- za per questo pervadere il gusto e l’olfatto dei commensali. Le sue foglie infatti sono una ver- sione light e più raffinata della cipolla, un modo di aggiungere vivacità e un tocco decorativo ai vostri piatti. È ricca di fosforo, potassio, zolfo, calcio, ferro, sodio, magnesio e manganese. Ci fornisce vitamine A, B, C ed E. È un buon anti- settico, contiene un ormone vegetale che riduce gli zuccheri nel sangue, abbassa la pressione sanguigna ed aiuta a combattere l’arterioscle- rosi. È moderatamente diuretica, lassativa e depurativa. Gli enzimi che contiene mantengo- no sotto controllo le fermentazioni intestinali e migliorano il metabolismo: il consumo rego- lare di questa pianta potrebbe ridurre i rischi di tumori al colon. In caso di tosse, possiamo pre-
pararci uno sciroppo molto indicato per scio- gliere il muco, disinfettare la gola e i bronchi.
COME SI CUCINA
Dato che il suo aroma è delicato, l’erba cipolli- na si consuma prevalentemente cruda oppure si inserisce a fine cottura per non guastarla. Per conservarla in frigo, potete avvolgerla in un panno umido: rimarrà fresca per una settimana. Se ne avete raccolta parecchia, potete anche la- varla, asciugarla, tritarla e congelarla, affinché sia pronta all’uso, non sarà fragrante quanto quella fresca ma sarà comunque perfetta da ag- giungere ai piatti caldi. Ma vediamo adesso le preparazioni nelle quali la possiamo usare. In insalata lega benissimo con l’indivia belga o la scarola, che addolcisce, le mele, i formaggi caprini, le uova sode, i funghi champignon, le patate lesse, i fagiolini, i cetrioli, le salse allo yogurt e tutte le altre insalate verdi. Tanto che se preparate una “vinaigrette”, potete inserirla direttamente nella salsa: in 1 cucchiaino di se- nape, sbattete 5 cucchiai di olio e 1 cucchiaino di aceto, aggiungete un cucchiaio di erba cipollina sminuzzata e sale, rimestate prima dell’uso; se aggiungete anche dello yogurt, la salsa per l’in- salata risulterà più stabile. È decorativa e deli- ziosa se cosparsa a fine cottura nelle vellutate di verdure, magari assieme a un cucchiaino di panna o a un filo di olio d’oliva. È perfetta nelle frittate e nelle quiche con formaggio di capra e pomodori al forno o secchi, nelle creme spal- mabili a base di robiola o mascarpone. Con- sigliatissima sui pesci rosa: trota salmonata, salmone, tonno, e nei sandwich o canapè con il salmone. È ottima anche con il pollame ed il macinato di manzo per ripieni, specie nelle ricette orientali o asiatiche. Si può aggiunge- re anche alle salse calde, specie se cremose: un esempio è il pollo al curry e latte di cocco, ma anche salsine a base di panna e limone per il pesce. Infine, è una prelibatezza sulle verdure saltate (piselli, carotine, asparagi) e nel purè.