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Russia”. Il seme delle scoperte di Kozyrev ha prodotto come frutto due generazioni di
               rimarchevoli ricerche da parte migliaia di studiosi specialisti in materia, cosa che ha
               cambiato profondamente la nostra concezione dell’Universo…
               … la realtà fondamentale di una tale invisibile, fluida sorgente di energia universale è
               da sempre una delle caratteristiche delle scuole segrete misteriche di tutto il mondo.
               Le opere dei filosofi greci Pitagora e Platone vi dedicano molto spazio, così come le
               scritture dei Veda dell’antica India; queste opere chiamano l’etere in molti modi fra
               cui “prana” o “Akasha”. In Oriente, esso è conosciuto come “chi” o “ki”, e viene
               data  una speciale importanza alle sue interazioni con il corpo  umano, come nella
               scienza dell’agopuntura. Maestri e adepti che ereditassero una tale tradizione segreta
               potrebbero eventualmente imparare a manipolare quest’energia, creando  risultati
               miracolosi, quali levitazione, teletrasporto, manifestazioni, guarigioni istantanee,
               telepatia e simili. Tali risultati sono stati ripetutamente documentati nel XX secolo e
               studiati in laboratorio…
               Le scoperte più recenti sulla “massa  oscura”, l’”energia  oscura”, le “particelle
               virtuali”, il “vacuum flux”, e l’”energia del punto-zero”, per citarne solo  alcune,
               hanno portato gli scienziati occidentali riluttanti  a  dover riconoscere che esiste un
               medium energetico nascosto nell’Universo. Finché si adopera un termine rassicurante
               come “quantum medium” anziché la parola proibita “etere”, è possibile parlare sulla
               stampa ufficiale senza timore  di cadere nel ridicolo.  L’establishment scientifico di
               base è assai duramente polarizzato contro chiunque si avvicini ad una teoria
               “eterica”: loro “sanno” che una simile teoria è palesemente falsa, e si batteranno
               vigorosamente per questo. Comunque, una simile repressione non fa  altro che
               incrementare il desiderio e l’impegno di quanti si adoperano per risolvere il puzzle.
               Uno dei primi esempi della prova dell’esistenza di questo tipo di energia proviene dal
               dott.  Hal  Puthoff , un rispettabile scienziato della Cambridge  University. Puthoff
               menziona      di   frequente     gli   esperimenti     compiuti     all’inizio   del    XX
               secolo, prima dell’avvento  della teoria meccanica  dei quanti, che cercavano di
               definire se ci fosse una forma di energia nello spazio vuoto. Per verificare quest’idea
               in laboratorio, era necessario creare  uno spazio completamente privo  di  aria (il
               vacuum), schermato e protetto da tutti i tipi di radiazione elettromagnetica, usando
               ciò che è noto con il nome di gabbia di Faraday. Questo vacuum veniva portato alla
               temperatura di meno 273 gradi (lo zero assoluto), alla quale tutta la materia dovrebbe
               smettere di vibrare e di produrre calore. Questi esperimenti provarono che, anziché
               assenza di energia nel vacuum, si verificava un tremendo aumento di essa, per giunta
               da una fonte non-elettromagnetica! Il dott. Puthoff ha spesso definito questo processo
               come “un calderone in ebollizione” di energia alla più elevata magnitudine. Dato che
               questa energia potrebbe essere trovata allo zero assoluto, tale forza è stata chiamata
               “energia del punto zero” o  ZPE (zero point  energy),  mentre gli scienziati russi di
               solito la definiscono “il vacuum fisico”, o PV (phisical vacuum). Recentemente, gli
               affermati fisici  John Wheeler  e  Richard Feynman ( premio  Nobel per la fisica nel
               1965)  hanno calcolato che:  La quantità di zero point energy nel volume spaziale di
               un singolo bulbo luminoso è potente abbastanza da portare tutti gli oceani del mondo
               al punto di ebollizione!
               Chiaramente, non abbiamo a che fare con una forza tenue e invisibile, ma con una
               fonte di potenza incredibilmente elevata, che potrebbe avere capacità necessaria per



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