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SETTIMANA DE L’ITALIANO
L’ITALIANO VENERDì 9 SETTEMBRE 2016
Clamoroso successo
della Semana
de la Cocina Italiana
di PIETRO SORBA
Il passato sabato 3 di set- tembre Buenos Aires ha dimostrato ancora una volta di avere una pelle italiana. Molto italiana. Lo scenario è stato quello dell’ Usina del Arte del della Boca, quartiere che fu approdo di decina di migliaia di connazionali che arrivarono nella capi- tale argentina spinti dal fortissimo desidero di trovare nuove prospetti- ve di vita. L’ Usina (cen- trale elettrica) è un impo- nente edificio costruito nel 1914 dall’ architetto italiano Giovanni Chiogna per conto della Compañia Italo Argentina de Electricidad. Tre anni fa la struttura è stata tra- sformata in un bellissimo spazio museale ed oggi riceve eventi come quello realizzato sabato scorso: la giornata di chiusura della IV edizione della Settimana della Cucina Italiana di Buenos Aires. Il programma è stato par- ticolarmente saporito. La giornata è iniziata alle ore 12 e si è conclusa alle ore 18, con due ore di anticipo rispetto al pro- gramma prefissato che prevedeva la chiusura alle ore 20. Perchè? L’ enorme affluenza di pub- blico ha esaurito tutte le specialità gastronomiche disponibili. Anche il più inguaribile ottimista non poteva immaginare che sarebbero arrivate circa ottomila persone. Un pubblico entusiasta e felice che ha preso d’
assalto la manifestazio- ne. In ogni caso l’ orga- nizzazione ha retto molto bene l’onda d’ urto umana. I numeri parlano chiaro. Oltre 6.000 aperi- tivi, 4.800 porzioni di pizza margherita, 500 porzioni di focaccia al formaggio di Recco, 3.000 caffè e 2.500 piccole degustazioni di pasta secca italiana, olio evo e aceto balsamico sono state servite gratuita- mente. 600 porzioni di street food italiano (pani- no con porchetta e aran- cini), olio al peperoncino ed al tartufo, peperoncini sott’ olio, mozzarelle fior- dilatte, friselle, cannoli, sfogliatelle, taralli, pasticciotti e struffoli sono stati venduti al pub- blico dagli espositori. Una gran kermesse dove non sono mancati il cine- ma e la musica (anche questi offerti gratuita- mente) vissuti con pas- sione dalla gente nelle stupende sale del com- plesso. Questa giornata conclusiva è stato l’epilo- go perfetto di una setti- mana nella quale i sapori italiani sono stati grandi protagonisti della scena gastronomica cittadina. La Settimana della Cucina Italiana di Buenos Aires era iniziata il 29 di agosto. Alla stessa hanno partecipato 23 ristoranti selezionati che hanno offerto due menù speciali venduti a 11.50 e 20.50 euro. Si è reso omaggio alla tradizione della bagna cauda con un pranzo (ovviamente a base di bagna cauda) rea-
lizzato presso l ‘ Unione Ossolana di Buenos Aires al quale hanno partecipa- to 220 persone. Sono state realizzate lezioni di cucina regionale italiana (romana e pugliese) e sono stati accesi i rifletto- ri sulla cucina della Basilicata e sulle sue eccellenze gastronomi- che. Due cuochi lucani (Giovanni Battista Gustamacchia e Vito Amato) sono arrivati direttamente dall’ Italia per far conoscere i lam- pascioni, le melanzane di Rotonda, l’ olio evo luca- no, i derivati (olio e crema) dei tartufi lucani, le paste secche artigianali (strascinati, lagane e fusilli), i peperoni cruschi di Senise, le arance stac- cie, le olive majatiche di Ferrandina ed i taralli. Prodotti eccezionali usati in due serate gastronomi- che, che hanno registrato il tutto esaurito, realizza- te nel ristorante Bella Italia. Ma non è tutto. I prodotti della Basilicata sono anche stati oggetto di un importante wor- kshop. Cuochi e prodotti lucani si sono incontrati con i vertici dell’ azienda Geson S.A, la piú impor- tante azienda argentina dedicata all’ importazio- ne e distribuzione di pro- dotti gourmet con piú di 2500 clienti sul territorio. Senza ombra di dubbio la Settimana della Cucina Italiana di Buenos Aires si è trasformata nella vetri- na gastronomica italiana piú importante dell’ Argentina. Arrivederci al prossimo anno.