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In ragione della sua posizione geografica di difficile
        accesso, a causa di strade non asfaltate e continua-
        mente soggette a cedimenti o impraticabilità per fat-
        tori atmosferici, la piccola frazione di Ghorio di
        Roghudi rimaneva spesso isolata per diverso tempo
        specie nella stagione invernale. Il parroco di Roghudi
        che avrebbe dovuto officiare anche nell’unica piccola
        e povera chiesetta di Ghorio era impossibilitato a
        svolgere il suo ministero, con grande rincrescimento
        della popolazione del piccolo centro. Per questa ra-
        gione il parroco stesso, di cui purtroppo non ricordo
        il nome, si rivolse prima al suo cardinale e poi alla
        Santa Sede facendo presente il problema e dopo lun-
        ghe trattative riuscì ad ottenere la speciale dispensa
        papale a che la suora più anziana del mini convento
        di Ghorio potesse almeno dispensare il sacramento
        della Comunione nei casi di sua impossibilità a rag-
        giungere il paese.
        La suora in questione, della quale, ancora una volta,
        non ho memoria del nome, esercitava il ministero,
        nuovo e straordinario per lei, con grande emozione e
        modestia.
        Per realizzare questo servizio, Andrea ed io, ci rivol-
        gemmo proprio al parroco che di buon grado ci ac-
        compagnò lungo le strade a dir poco sconnesse che
        conducevano a Ghorio e convinse la suora a officiare
        la funzione nonostante la sua presenza.




























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