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Gli emigrati italiani che lavoravano nei dintorni di Zu-
        rigo erano alloggiati nel sobborgo di Oerlikon in fab-
        bricati che offrivano condizioni spartane ma
        umanamente accettabili.
        Accolti ed anche apprezzati come lavoratori erano
        però circondati sempre dal sospetto e dal malanimo
        di una parte della popolazione che li chiamava “sau
        cingle”, “sau” uguale porco/sporco, “cingle” in riferi-
        mento all’abitudine degli immigrati a giocare alla
        morra rilanciando i numeri con le mani, in altre pa-
        role “sporco italiano”.
        Contro questa mentalità gretta e approfittatrice si
        battevano gruppi di studenti di sinistra che frequen-
        temente scendevano in piazza per manifestare il loro
        dissenso e cercare di sensibilizzare la popolazione.
        Alcuni gruppi erano anche molto attivi con gli immi-
        grati per aiutarli nelle loro necessità relazionali e nel-
        l’istruirli sui loro diritti; con uno di questi gruppi
        organizzati riuscimmo a stabilire un contatto parti-
        colarmente stretto tanto da farci portare nella loro
        comune e furono loro a mostrarci gli alloggi di Oer-
        likon dove si svolgevano le riunioni periodiche post
        lavoro, riunioni a cui gli immigrati italiani, resi poco
        combattivi e reattivi dalla stanchezza, partecipavano
        con interesse molto variabile. Una volta terminato il
        lavoro difficilmente questi operai uscivano dai loro
        alloggi, alla ricerca di un’integrazione o almeno di
        una interrelazione evidentemente difficile se non im-
        possibile, cercando invece di ricreare all’interno della
        propria comunità abitativa quell’ambiente e quella
        familiarità rassicurante che avevano abbandonato al-
        lontanandosi dai loro luoghi di origine.
        Sui loro volti era facilmente leggibile la tristezza e la
        solitudine, che complice la stanchezza fisica, li por-
        tava ad isolarsi sempre di più.





















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