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La chiesa di San Giovanni a Carbonara credevo di co-
noscerla bene, come molte altre chiese di Napoli,
d’altra parte avevo seguito una serie di pubblicazioni
dedicate al patrimonio religioso di Napoli e collabo-
rato alla loro realizzazione, ma quella volta che ci
sono entrato, nel maggio 2018, in occasione di uno
dei miei “pellegrinaggi” napoletani, mi sono reso
conto che non avevo visto niente. Questa chiesa è un
vero e proprio museo oltre che essere un sorpren-
dente libro di storia, illustrato da affreschi, sculture,
manufatti e opere d’arte in quantità sorprendente e
tutte di una bellezza da tagliare il fiato.
Da soli i due monumenti funebri, quello dedicato a
Ladislao di Durazzo nell’abside, e quello nella cap-
pella Caracciolo del Sole dedicato a ser Gianni Ca-
racciolo, potentissimo uomo ed amante della regina
Giovanna II d’Angiò-Durazzo, e da lei, stancatasi del-
l’accresciuto potere dell’amante, fatto poi pugnalare,
meriterebbero una visita ed un’osservazione attenta e
prolungata.
La stessa cappella Caracciolo del Sole, interamente
ricoperta da affreschi racconta una storia di amore
dolore e morte. Ovunque, anche sullo splendido pa-
vimento maiolicato, spicca lo stemma della casata, il
sole con i raggi ondeggianti che il popolo chiamava ‘o
purp’, il polpo.
La volontaria omissione delle didascalie è in realtà un
invito alla visione diretta per la scoperta di questo
gioiello napoletano.