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Quando realizzai il fotoreportage sulle Ville Vesuviane
        del Miglio d’Oro, ebbi modo di constatare, con me-
        raviglia, rammarico e dolore, che alcune di esse erano
        cadute in un totale stato di degrado, dovuto all’ab-
        bandono, al disinteresse o all’incapacità degli eredi
        dei proprietari originari.
        Ville splendide che avevano visto la bella vita del fior
        fiore della nobiltà partenopea, trasformate in povere,
        poverissime abitazioni per gli strati più miserevoli del
        popolo. Ed i bambini, tanti tanti bambini, con la loro
        genuina e gioiosa semplicità erano diventati padroni
        di quegli spazi, un tempo sfarzosi, trasformati ora nel
        regno dei loro poveri giochi.
        Dai loro sguardi, onesti, puliti, in cui non manca
        un’infantile e generica gioia, traspare, tuttavia una
        sfida sottile, un’accusa taciuta, pesante, che lascia
        un disagio profondo.
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