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umani in costante aumento trova terreno fertile nella vulnerabilità dei migranti più giovani, si parla di circa 100.000 minori non accompagnati.
Tutti i vestiti usati sono stati raccolti dalle spiagge e dai bordi delle strade di Lesbo, da volontari che collaborano con un’organizzazione umanitaria che dal 2015 si impegna ad accogliere ed assistere i migranti, finanziata da una raccolta fondi ricavata per sostenere l’impegno che l’associazione sta realizzando di fronte a ciò che Papa Francesco ha chiamato “la globalizzazione dell’indifferenza”.
Durante le nostre ricerche ci è parsa molto significativa questa frase di Mario José Bergoglio: «La cultura del benessere ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle,
ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio,
che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi alla globalizzazione dell’indifferenza»; si tratta di una frase che contiene in poche righe
la causa del disfacimento del mondo in cui viviamo, l’uomo è troppo egoista e pensa solo ai propri interessi.
Molto spesso non si tengono in considerazione tutti i rischi legati a questo fenomeno, proprio per questo motivo la luce e le ombre degli oggetti esprimerebbero un’oscura metafora dell’indifferenza di tanti che non riconoscono in questa situazione un problema di fondo. Abbiamo apprezzato moltissimo quest’opera in quanto il messaggio denso e chiaro è un forte richiamo al mondo intero e all’indifferenza con cui si è guardato negli ultimi vent’anni a quell’immensa tragedia che è stata
la morte di migliaia di uomini e donne inghiottiti dal mare mentre cercavano di solcare il Mediterraneo, un tempo crocevia di scambi e di sviluppo, oggi invece trasformato in una fossa comune.
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