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IL SISTEMA
DI ACCOGLIEZA ITALIANO
a cura di Giorgia Tesini
In Italia, fino a qualche tempo fa, cioè prima del Decreto Sicurezza approvato nel 2018, vi erano quattro hotspot, 7500 centri di accoglienza temporanea, 650 centri SPRAR e 15 centri governativi. Queste strutture avevano il compito di accogliere migliaia di migranti ma, quando queste non erano sufficienti, subentravano le parrocchie o si allestivano delle tende; nel peggiore dei casi i migranti finivano sotto i portici, nei sottopassi o dentro le stazioni. Spesso la
gestione dei migranti viene affidata alle cooperative, alle associazioni e ai consorzi, che sono pagati per fare anche dei corsi di lingua e di formazione che, però, frequentano in pochi.
Purtroppo questo sistema non è sempre così funzionante e dietro questa organizzazione si nasconde un puro business. Di conseguenza, i migranti finiscono reclutati e sfruttati dentro il giro del caporalato o dello spaccio, oppure a far niente nei parcheggi o a vendere
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