Page 41 - Demo
P. 41

quando la nonna muore, Alassane deve ricongiungersi con il padre, che però in quel momento è impegnato in una guerra nel Nord del Mali. Durante la guerra, scoppiata in Mali nel 2012, più di un quarto degli abitanti del paese in cui viveva Alassane viene presa come prigioniera, mentre gli occupanti vogliono imporre nel territori conquistato la Sharia che comprende una serie di norme comportamentali e religiose che tutti devono rispettare.
Alassane si rende conto che la miglior soluzione in questa circostanza è quella di scappare dal suo paese. Durante il viaggio non è solo ma ci sono altre cinque persone con lui; si tratta di un viaggio non programmato e infatti nessuno di loro avrebbe pensato di lasciare da un momento all’altro il proprio paese, i propri cari che si trovano in balia della guerra. Camminano per parecchi chilometri finché vedono un pullman che li porta in Niger dove ad attenderli ci sono i militari che li perquisiscono, spogliandoli di tutti i loro averi; le persone senza soldi come Alassane vengono messe in una sorta di prigione e successivamente costretti a fare i lavori più disumani; dopo un mese in Niger, Alassane può continuare il suo viaggio che lo porta in Libia ed è qui che inizia per lui l’inferno, perché viene messo in prigione e in quella cella perde completamente la sua dignità. I soldati lo maltrattano, non gli danno da bere e da mangiare e vive nella totale miseria.
Un giorno, insieme ad alcuni suoi compagni, con la forza della rabbia riesce a sfondare la porta della prigione e a scappare; una volta libero, Alassane desidera continuare il suo viaggio con la speranza di approdare in un paese in cui ci sia maggiore libertà; ed è proprio in questo momento che incontra un gruppo di scafisti, che lo fanno partire solo dopo aver ricevuto una certa somma di denaro. Finalmente, riesce a partire sul famoso gommone dove basta un piccolo movimento perché tutti affondino; durante il viaggio le provviste d’acqua finiscono e tutti sono costretti a bere l’acqua salata del mare;
dopo due giorni di viaggio in mare lui e i suoi compagni vedono una barca della Croce rossa a cui chiedono immediatamente aiuto. Gli operatori soccorrono dapprima i bambini e le donne e in un secondo momento gli uomini. Il viaggio continua e, dopo tre giorni, arriva in Sicilia dove viene sottoposto ad una serie di controlli.
Dalla Sicilia viene messo su un pullman che lo porta in Lombardia, prima a Brescia e poi a Varese; la magistratura di Varese manda Alassane e altri ragazzi a Venegono Inferiore, dove ad attenderli c’è la palestra del Liceo artistico “Don Milani” che diventerà per lui una sorta di casa fino alla riapertura della scuola, quando Alassane e i suoi compagni vengono trasferiti a Tradate presso l’Istituto Barbara Melzi. Inizialmente, i tradatesi non lo fanno sentire a suo agio. Infatti, Alassane pensa di avere tutti gli occhi solo su di lui, ma dopo un certo periodo inizia ad integrarsi imparando la nostra lingua e i nostri usi e costumi.
Oggi Alassane lavora come operatore sanitario in un centro anziani di Tradate, svolge questo lavoro con passione, essendo carico di aspettative ed essendo consapevole di rendere un servizio utile ed indispensabile alla piccola comunità tradatese. Dopo tante traversie è diventato una preziosissima risorsa per il nostro paese, dal momento che svolge un lavoro che la maggior parte dei cittadini italiani non desidererebbe fare e di cui, invece, vi è un grande bisogno considerato che stiamo diventando un paese sempre più vecchio.
41




























































































   39   40   41   42   43