Page 69 - Demo
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  L’artista fa parte di quella categoria di creativi che si servono della tecnologia per utilizzare la rappresentazione di immagini in movimento non più a fini cinematografici, ma come forma d’arte indipendente. Si tratta di un vero e proprio linguaggio artistico, che cerca nuovi modi
di esprimersi e di trasmettere messaggi attraverso creazioni sempre più originali. Un altro aspetto da analizzare è come i diversi schermi lavorino in spazi differenti. Gli schermi sono tre, due laterali e uno frontale, e trasmettono in modo autonomo l’uno rispetto all’altro. Per l’artista, infatti, lo spazio, insieme all’architettura, diventa strumento integrante dell’opera. La posizione degli schermi e come questi lavorano in relazione allo spazio rende possibile l’osservazione e l’interpretazione delle immagini rappresentate da più punti di vista. L’opera vuole riportare in vita idee e prospettive storiche che si riferiscono al passato e che hanno innescato il processo di globalizzazione.
Ovviamente, anche il movimento ricopre un ruolo molto importante in “Small boats”; non si tratta solamente di un movimento fisico di persone che si spostano da una località all’altra, ma anche di un mutamento
di culture e di idee. Tuttavia, il movimento non è mai indolore,
perché l’uomo all’inizio ha sempre paura dell’ignoto, del diverso, del cambiamento. Per questo nell’opera alcuni corpi proiettati sugli schermi fanno fatica a muoversi in modo naturale: i movimenti appaiono compulsivi e isterici.
Oltre a problematiche sociali e culturali, l’artista affronta e indaga anche altri aspetti del mondo, come per esempio quelli geografici, geologici ed ecologici, che possiedono caratteristiche differenti a seconda del luogo in cui i video sono girati. In questo modo Isaac Julien vuole fare allusione alla questione dei cambiamenti climatici, e di conseguenza dello scioglimento dei ghiacci.
Per concludere, si tratta di un’opera insolita, che però è in grado di riassumere i problemi principali della società, dell’umanità e del mondo stesso. Annesso all’installazione artistica, Julien ha anche ideato un piccolo cortometraggio, intitolato “The Leopard”, che
si ispira al film “Il Gattopardo”, come Julien stesso ha dichiarato. Essendo una trasposizione cinematografica dell’opera “Small boats”, il cortometraggio mantiene il tono di denuncia contro una società ingiusta e inumana, dando voce anche a domande che spesso vengono ignorate nel panorama politico, perché considerate “scomode”.
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