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notano delle case isolate, ma costruzioni addossate l’una all’altra quasi a
formare dei blocchi, probabilmente per non sprecare terreno, o per non
essere eccessivamente esposti agli agenti atmosferici.
Talvolta le case poste su un solo livello, ad un piano, fungevano anche da
bottega e spesso vi convivevano anche più di una famiglia.
A fronte di detta situazione abitativa, dovuta alle scarse condizioni
economiche, v’erano, come già detto, le case dei benestanti, comode e a
più piani e col giardino attorno.
Roggiano Gravina – Piazza Marconi – Prospetto tra via Roma e via Balsano
disegno ing. Gennaro Labrusciano
Oltre agli esempi già fatti, ancora oggi nel “Portello” si notano delle case
molto ampie con elementi decorativi ed architettonici molto stilizzati, come
finestre architravate e portali d’ingresso decorati. Dunque il centro storico
di Roggiano Gravina, nei tre secoli che ci separano dalla stesura del
Catasto e dopo alterne vicende storiche ed umane, è rimasto
sostanzialmente immutato nella sua struttura originaria e non ha subito dei
forti sconvolgimenti tali da rendere irriconoscibile la sua natura di cittadella
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