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sono andati a scomparire perché nessuno di essi ha creato un
                   marchio. Ognuno vi portava il grano e lo produceva per sé. Noi,
                   come famiglia, abbiamo rischiato tutto. Vi dico solo una cosa: 5 anni
                   fa ho iniziato a lavorare presso un’altra azienda come addetto al
                   controllo qualità in campo. Almeno 10 o 15.000 euro di guadagno li
                   investivo in Terre Rugiani. Avrei potuto comprarci una macchina,
                   forse così avrebbe fatto un mio coetaneo. O avrei potuto andarci in
                   vacanza. Io non l’ho fatto. Ho rischiato e la vita mi ha ripagato con
                   degli  incontri  fortuiti.  Ho  conosciuto  persone  che  mi  hanno
                   incoraggiato. Poi sono arrivate le prime soddisfazioni ed i premi vinti.
                   Tutto ciò ha mantenuto la fiamma viva per andare avanti. Più si va
                   avanti e più c’è una crescita esponenziale: prima ci si arrampica, poi
                   si arriva in cima alla montagna e solo dopo si scende veloce.

                   Sono tanti  i prodotti  roggianesi su cui si potrebbe investire.
                   Oltre alla Roggianella, anche il peperone roggianese potrebbe
                   essere una fonte di business redditizia. Ma i giovani roggianesi
                   credono di non avere un capitale d’investimento iniziale
                   sufficiente. Lei è la testimonianza che, sì, i soldi sono necessari
                   ma bisogna anche crederci. È così?
                   Il  problema  di  Roggiano  è  che  non  c’è  stato  un  passaggio
                   generazionale dai contadini-agricoltori agli imprenditori agricoli. Che
                   sono due cose completamente diverse.  Oggi  il problema delle
                   aziende è gestire la burocrazia. Ci sono tantissimi finanziamenti di
                   cui noi, a volte, ignoriamo completamente l’esistenza. Si viene a
                   conoscenza  di un  bando di finanziamento attraverso un mero
                   passaparola. Invece dovrebbe essere all’ordine del giorno, per
                   un’azienda, restare sempre aggiornata e beneficiare del sostegno
                   dello Stato. Al Nord  Italia funziona così: c’è un rinnovamento di
                   macchinari continuo, si sfruttano le agevolazioni fiscali  come il
                   credito d’imposta, e via discorrendo. Noi a Roggiano crediamo di
                   dover fare tutto di tasca nostra. Non è così.

                   Ha in mano le redini dell’azienda di famiglia che è un po’ come
                   una creatura per voi e che porta avanti  con passione e

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