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Arte Lombarda 191-192 | 2021 | 1-2 | FILIPPo MArIA Ferro
6. Pietro Bettelini su invenzione del Guercino, Sibilla Frigia, primi del XIX secolo.
mento di Colbert. La Geografia (o forse l’Astronomia) mostra in verità una stringente coincidenza con le raffigurazioni delle atti- vità svolte presso l’Académie incise da Sébastien Leclerc nel 169815 (fig. 4): nello specifico, Gli scienziati operosi attorno al mappamondo sono simili a quelli dell’antiporta del libro di He- velius edito nel 1673-167916 (fig. 5). Del resto, Giuseppe aveva già dato un volto all’Astronomia17 elaborando un’invenzione di Guercino18 (fig. 6).
Sappiamo che il Vinaccesi, «dopo aver studiato in città, a soli 26 anni partì per compiere una serie di viaggi in tutta Europa: visitò l’Inghilterra, la Francia, la Spagna [...]. Soggiornò a lungo in Olanda, dove si dedicò in particolar modo alla geografia [... ]». In Olanda lo studioso bresciano affinò la ricerca nel campo
frammento e l’insieme, I, Dall’era cenozoica alla caduta dell’impero romano, Bre- scia 1986. Quanto al complesso disegno del ciclo troiano: V. PROSPERI, Omero sconfitto. Ricerche sul mito di Troia dall’Antichità al Rinascimento, Roma 2013. 25 F. MACCARINELLI, Le glorie di Brescia 1747-1751, a cura di C. Boselli, Sup- plemento ai «Commentari dell’Ateneo di Brescia per l’anno 1959».
26 Giuseppe Nuvolone, Amazzoni si preparano alla battaglia, tela, cm 198 ×
249, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo, inv. 701; cfr. FERRO, 2003, p. 266, 84 scheda g 121, fig. 144B a p. 462; S. A. COLOMBO, scheda 11, in Pinacoteca
dell’ottica, con relativa pratica nel molare le lenti, e passò quindi a Parigi per conoscere le ragioni di una scienza confermata nei principi dalla meditazione di Cartesio. Alla conoscenza diretta di Olanda e Francia, Vinaccesi aggiungeva lo scambio con intel- lettuali francesi antesignani di una prospettiva storica positiva quali Jean Mabillon e Jean Foy-Vaillant. Quanto all’Averoldi, il suo impegno riguardava le iscrizioni antiche, la storia di Brescia nell’archeologia e nell’arte. Un ambiente raffinato e alla moda, fervido di iniziative. Vinaccesi pubblica nel 1693 una edizione accresciuta delle Memorie bresciane di Ottavio Rossi19, corredata da un’immagine allegorica della storia incisa da Isabella Piccini20. E, alla Piccini, Nuvolone fornisce il disegno per illustrare un li- bro di Virgilio Polidoro per l’editore bresciano Gromi21. Su que- sti sviluppi, di carattere scientifiche e filologiche, si sarebbe pre- sto appuntato l’occhio vigile del Muratori, a Milano dal 1695 al 1700 presso la Biblioteca Ambrosiana.
A Brescia: la pala delle peste e divagazioni sul ciclo troiano
Vinaccesi entra in amicizia con Nuvolone negli anni 1679- 168022, al momento della commissione della ‘pala della peste’ per il Duomo Nuovo23, una colossale pala d’altare dove i ricor- di privati di una generazione vengono affrontati alla luce della retorica barocca e della locale erudizione. Così la figura di Bre- scia, maestosa e loricata, condensa i pensieri sulle origini anti- che della città ed evoca leggende che la vogliono costruita e cinta di mura da Ercole, e giungono a indicarne il fondatore in Troe un compagno di Enea che avrebbe chiamato la città Alti- lia, cioè ‘altra Ilio’ ossia la seconda Troia. In questa luce si co- glie l’interesse degli eruditi bresciani per i poemi omerici e per il ciclo troiano24, e non è azzardata l’ipotesi che a Nuvolone sia stata commissionata una serie di quadroni per sviluppare tale narrazione mitica.
Il Maccarinelli25 osserva che i santi Faustino e Giovita pre- sentano alla Vergine «le suppliche di Brescia vestita d’amazone». In effetti Nuvolone raffigura Brescia nelle sembianze di Ippolita regina delle Amazzoni mentre attacca Ercole e la rocca di Tebe o si prepara alla difesa di Troia26 (fig. 7), ed ancora la sua immagi- ne è simile a una delle dee, per la precisione a Minerva, in una delle composizioni raffiguranti il Giudizio di Paride27. Due figu- re di Amazoni di sua mano erano anche nel palazzo Clerici a Cuggiono28. Nella Battaglia di Ippolita il cavallo impennato ri- corda Sébastian Leclerc alle cui incisioni (fig. 8) Giuseppe guar-
Tosio Martinengo. Catalogo delle opere. Seicento e Settecento, a cura di M. Bona Castellotti e E. Lucchesi Ragni, Brescia - Venezia 2011, pp. 37-39.
27 Giuseppe Nuvolone, Giudizio di Paride, pubblicata in FERRO, 2003, fig. 144A a p. 462.
28 Collezione del marchese Giorgio Clerici, residenza di Castelletto di Cuggio- no, 1738: «Due quadri rappresentanti due Amazoni [...] Originali di Giusep- pe Panfilo alt.a b.a 3 1⁄2 lar.a b.a 2 1⁄2 per cadauno cornice soglia bianca»; cfr. FERRO, 2003, p. 287.