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Gli  ovini  occupavano  le  Piazze  Metastasio  e  Gravina,  Via  Duca  degli
            Abruzzi e l’inizio di Via  Calatafimi; i suini Via S. Domenico seguiti dagli
            equini e dai bovini al termine della via e nelle adiacenze.

            Gli affari erano rilevanti. Davanti al monumento ai caduti e nell’area ora
            occupata dalle Poste venivano istallati due posti di ristoro coperti da ampi
            tendoni dove si poteva mangiare e bere, seduti su panche attorno a tavoli
            provvisori, quanto le cucine potevano offrire. Il piatto più richiesto era lo
            spezzatino.




























             La lotta all’analfabetismo iniziava ad essere necessario per non restare indietro



            Sostiene  Peter  Greenaway  che  «il  movimento  delle mani modella  la
            sapienza». Esso, però, non è sufficiente alla scolarizzazione. Nonostante
            l’operosità dei Roggianesi, nel 1901 il tasso di analfabetismo in Calabria era
            del 78,7%. Per questo motivo, il nostro piccolo borgo subiva le
            conseguenze di non essere perfettamente al passo della voracità del
            “secolo breve”: il Novecento.






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