Page 5 - Pellegrinaggio Getsmani
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LUIGI GEDDA
Nato a Venezia nel 1902, Luigi Gedda ha attraversato la storia di tutto il secolo
XX, militando fin dalla giovinezza nel movimento cattolico italiano. Membro
dapprima della Società della Gioventù Cattolica italiana, a Torino dove era
vissuto fino al 1917 con la famiglia,dopo il trasferimento a Milano in seguito alla
morte della madre, partecipò alla vita della Gioventù Cattolica Ambrosiana.
Chiamato a Roma da Pio XI nel 1934, fu da lui nominato Presidente centrale della
GIAC, la gioventù italiana di azione Cattolica.
Uomo di fiducia di Pio XII, nel 1946 divenne Presidente degli Uomini di Azione
Cattolica e nel 1952 Presidente Generale di tutta l’associazione fino al 1959. Come
medico esperto di genetica, fondò la prima cattedra di Genetica all’ Università di
Roma. Egli era un autorità di fama internazionale nel campo della
gemellologia,culminata nella fondazione dell’ Istituto Mendel. Nel 1940 prestava
servizio militare in Sardegna come ufficiale medico. Nei giorni del Natale, a sei mesi
dall’ inizio della guerra, era a Roma in licenza e stava trascorrendo alcuni giorni di
ritiro nella casa dei Passionisti ai SS. Giovanni e Paolo al Clelio, dove si trova una
statua di Gesù agonizzante, donata al Papa Pio XI da un orafo francese, Joseph
Chaumet; egli l’aveva fatta ricavare da un prezioso modello in miniatura, che teneva
nella sua vetrina a Parigi. Gedda era angosciato dal pensiero dei disastri che sarebbero
derivati dalla guerra e della conseguente impossibilità di continuare la sua azione di
Presidente dei giovani cattolici italiani. Gedda , negli anni precedenti , attivissimo
Presidente della G.I.A.C, con convegni romani e con centinaia di viaggi nelle diocesi
italiane, aveva contattato milioni di giovani , stimolandoli, secondo il motto dell’
organizzazione, alla “ Preghiera , Azione, Sacrificio”.
Quella notte nel 1940, la città di Roma, per difendersi dalle incursioni aeree, era nel
buio più completo. C’era però la luna che esaltava il pallore del volto di Cristo, tracciato
dal rilievo delle gocce di sangue che lo rigavano, ed evidenziava le parole di Gesù
incise sulla roccia della base della statua : “Non mea voluntas sed tua fiat”. Quella
notte Gedda si chiedeva quale potesse essere la volontà di Dio per il suo personale
impegno al fine di evitare l’ affievolirsi o addirittura lo scomparire di tanto patrimonio
associativo e spirituale. Pensò di organizzarsi con alcuni dei validi dirigenti della
Gioventù Cattolica, non particolarmente impegnati sui fronti di guerra, disponibili sul
territorio italiano. Ci vollero due anni per rintracciarne 12. La messe era tanta, pochi
erano gli operai. Da qui il nome operai del Getsemani. A guerra finita, quando gli
italiani furono chiamati a fare le scelte per il loro futuro , due mesi prima delle elezioni
del 198 aprile 1948, fondò i Comitati Civici, dopo aver ricevuto un invito in tal senso
da Papa Pio XII,al fine di costituire uno strumento capace di mobilitare i cattolici e gli
italiani con un’efficace propaganda, in grado di opporsi al partito comunista Italiano e
di superare l’ astensionismo.
L’impegno capillare di questa organizzazione portò i suoi frutti e l’Italia, fedele alle
sue radici cristiane, potè salvare la sua libertà.