Page 10 - Giornaletto Eureka
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13 OTTOBRE: IL RACCONTO DELLA PRIMA

            MANIFESTAZIONE STUDENTESCA DI

            QUEST'ANNO!



            Il corteo studentesco di giorno 13 ci ha permesso di vedere con i nostri
            occhi la bellezza, l’entusiasmo, la gioia, la convinzione, la determinazione

            di tantissimi studenti e studentesse che hanno deciso di sfilare per le vie
            del centro per una scuola certamente diversa in confronto a quella odierna.



            Un corteo di centinaia di ragazzi appartenenti a decine di scuole Catanesi,
            che si è mosso per le strade del centro cittadino esprimendo il disprezzo
            degli studenti nei confronti della Buona Scuola, della sua Alternanza

            scuola-lavoro e contro accentramento del potere decisionale nelle mani dei
            presidi, potere che secondo noi dovrebbe essere nelle mani di chi la scuola
            la vive realmente, ovvero studenti, professori e personale.

            Noi del gruppo LPS abbiamo voluto caratterizzare il nostro spezzone
            portando in piazza anche altre tematiche che troviamo importantissime,
            ovvero il fatto che il nostro paese spenda 64 milioni di euro al giorno per
            le spese militari a discapito di quelle sociali (la scuola pubblica ne è un

            esempio) e la necessità di avere degli spazi nei nostri luoghi di studio utili
            a creare il nostro modello di scuola libera, per proporre e attuare
            moltissimi progetti che permetterebbero agli studenti di godere realmente

            del loro tempo a scuola.
             Senza perderci troppo nelle rivendicazioni politiche che abbiamo già
            spiegato prima del corteo, ma che continueremo a ribadire nel corso

            dell’anno, vorremmo parlarvi di un tema che per la prima volta giorno 13
            Ottobre, abbiamo portato in piazza e abbiamo intenzione di continuare a
            parlarne per tutto l'anno: “Potere agli studenti”, cioè potere a chi dovrebbe

            stare al centro del processo educativo e non essere uno studente passivo
            partecipante lezioni frontali e poco interattive, a chi vive la scuola ogni
            giorno e a 360° e dovrebbe poter dire la sua opinione sulle questioni, a chi
            è vittima dello sfruttamento della scuola-lavoro e non ha tempo per

            coltivare le sue passioni, a chi ha un futuro da precario che lo aspetta e sa
            che probabilmente sarà costretto ad emigrare all'estero.



            Adesso cosa faremo? Come diciamo sempre, le manifestazioni non
            risolvono i problemi: sono momenti di comunicazione, aggregazione,


                                         La voce dei giovani EUREKA!
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