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Sempre più spesso l’hikikomori viene scambiato con patologie con
cui non ha nulla a che fare, generando una grande confusione
intorno al fenomeno e, di fatto, impedendo a coloro si trovano in
questa condizione di identificarsi. Per
questo motivo, prima di capire cos’è l’hikikomori, è importante
stabilire cosa NON è l’hikikomori.
L’hikikomori non è dipendenza da internet: in quanto, come già
detto
precedentemente, la dipendenza dall'internet è un effetto del
fenomeno.
L’hikikomori non è depressione: citando le parole di Tamaki
Saito (lo psichiatra che per primo ha coniato il termine
"hikikomori"): "Non si tratta di un disturbo psicotico o di
schizofrenia [...] Se si ha a che fare con un paziente schizofrenico,
c'è un'effettiva incapacità comunicativa. Magari non si riescono a
capire i suoi discorsi o le parole, e può essere che senta delle voci o
abbia delle allucinazioni; i suoi processi cognitivi sono rovinati. Se
invece si ha a che fare con degli hikikomori, non si riscontrano mai
tali sintomi. Si tratta di persone molto intelligenti che quando si
rilassano sono assai comunicative e razionali. E' questa la
differenza principale."
Se è vero che l’hikikomori non è una malattia, è altrettanto vero che
un prolungato stato di isolamento può portare a sviluppare una
determinata gamma di disturbi psichici. Dunque, l’hikikomori non è
una malattia, ma può generare malattia.
L’hikikomori non è una fobia sociale: Così come l'isolamento
dell'hikikomori non è causato dalla depressione, esso non nemmeno
riconducibile semplicemente a un disturbo d'ansia come ad
esempio la fobia sociale
Quindi l’hikikomori è un meccanismo di difesa messo in atto come
reazione alle eccessive pressioni di realizzazione sociale tipiche
delle società capitalistiche economicamente più sviluppate.
Questo fenomeno è arrivato in Occidente, anche qui in Italia Infatti
vi sono casi di ragazzi con caratteristiche simili , se non identiche , a
quelle degli hikikomori in Italia.
I ricercatori parlano di ragazzi che si chiudono nella propria stanza,
rifiutando di recarsi a scuola o di frequentare gli amici. Tra le cause
sembrano esserci le difficoltà scolastiche e l’aver subito atti