Page 46 - Sfoglia Il prato è in tavola
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 DOVE SI TROVA
Cresce in pieno sole o a mezz’ombra nelle zone più sassose o calcaree dei prati, come possiamo dedurre da alcuni dei suoi nomi (spaccamonta- gna, sicappasassi...), negli uliveti, ai bordi delle strade o sui muri fino a un’altitudine di mille metri.
QUANDO RACCOGLIERLO
Se ne raccoglie la rosetta basale da gennaio a marzo, poi in primavera e fino all’estate si pos- sono raccogliere e consumare i suoi steli dol- ciastri prima che il fiore sia sbocciato, e infine i fiori gialli a scopo decorativo.
COME SI RICONOSCE
È fatta proprio a spina di pesce, lungo la nervatura centrale di ogni foglia sono disposti circa 8 minuscoli scudi laterali simmetrici orientati verso l’esterno e leggermente sovrapposti come le lamine di un ventaglio. Le sue foglie verde chiaro, lucide e glabre sulla pagina superiore, appena un poco pelose lun- go la nervatura su quella inferiore, potrebbero sembrare uno di quegli origami cinesi fatti con fili d’erba o foglie di bambù, a simboleggiare la coda di un drago. La pianta adulta ha un dia- metro di circa 30 cm, ha radici grosse e fitto- nanti. Sin dal mese di marzo inizia a produrre fiori gialli simili a quelli del tarassaco ma con meno petali, più chiari, più larghi, più lucidi e sfumati di rosso sul lato inferiore. Il gambo dei fiori rimane basso, circa 10 cm. Poi i fiori si trasformano in soffioni, marroncini e polvero- si, decisamente più brutti questi, di quelli del tarassaco. Nel Nord Italia si raccoglie un’altra specie di Hyoseris simile, la H. scabra.
PERCHÉ CI PIACE
Assimilare questa pianta al radicchio non le
rende giustizia. Ha foglie molto sottili e croc-
canti, quasi fibrose ma comunque piacevoli in
insalata, e dal sapore estremamente mite, tan-
to che forse la sua dote più significativa non
è quella di avere delle particolarità gastrono-
miche ma quella di non averne. Ha un sapore
così poco pronunciato che potreste mangiarne un’insalatiera piena condita con olio e limone
e non vi accorgereste neppure di star mangian-
do una selvatica. Se ne avete in giardino quin-
di consideratela un’ottima base per ogni tipo
di insalata, pronta, disponibile e abbondante.
Col tarassaco non ha proprio nulla a che fare!
I gambi dei fiori sono addirittura rinomati per
essere dolci. Dato che ha un ottimo rapporto tra
calcio e fosforo, il suo consumo è molto salu-
tare: è consigliatissima anche nella dieta delle tartarughe domestiche! Le sue proprietà gene- ricamente diuretiche, depurative del sangue
e dei reni e rinfrescanti sono particolarmente 209 apprezzate nelle isole, dove rappresenta una
pianta medicinale. Pare che il suo consumo ab- bia effetti detox anche sulla pelle in caso di fo- runcoli.
COME SI CUCINA
Si mangia in insalata da sola o insieme ad altre piante, ideali le foglie di finocchiella e la pim- pinella, condita con olio e limone. Nella tradi- zione ligure viene lessata con le patate. Infine, si può aggiungere al ripieno dei ravioli, assie- me ad un formaggio magro o a del pesce, e sta bene nelle minestre in bianco.
 






































































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