Page 3 - Bonghi Rosmini in & out 1° Edizione
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BONGHI ROSMINI IN & OUT                                                       1°           11/12           2018


                                                                “Meritava  di  raccontare  l’Europa  e  il  mondo,
                                                                come  sognava  di  fare  per  lavoro.  Sognava
                                                                un’Europa diversa”. Idea che i suoi compagni
                                                                non lasceranno morire. Come l’ideale che ha
                                                                espresso nel racconto di “un missile che ave-
             Verso Un’Europa diversa: sogni                     va paura di volare”, in cui ci sono i pensieri di
                      infranti, o forse no.                     un’arma di morte che voleva solo vivere, per
                                                                conoscere il mondo intero”; e lo scritto intito-
            Mantenere  vivo  un  ideale  senza  mai  aver       lato  “Cielo  d’acciaio”,  che  Antonio  Megalizzi
            paura.                                              ha  pubblicato  con  ilmiolibro.it  –  piattaforma
                                                                web di self-publishing – nel marzo 2015. Lo
                                                                sguardo è aperto, libero, l’ideale pacifista.
                                                                Inevitabilmente,  seguendo  la  commovente
                                                                storia  di  Antonio,  ci  ritorna  alla  memoria
                                                                l’analoga sorte toccata alla giovane ricercatri-
                                                                ce veneziana Valeria Solesin, uccisa il 13 no-
                                                                vembre  2015  durante  l’attentato  al  Bataclan
                                                                di Parigi. Valeria e Antonio avevano la stessa
                                                                età,  entrambi  morti  per  mano  di  un  efferato
                                                                attentatore, per un’insulsa pallottola. Ciò che
                                                                li accumuna, però, non deve essere il mede-
                                                                simo  ineluttabile  destino  che  li  ha  strappati
                                                                alla vita troppo precocemente, ma il loro stu-
                                                                dio, sofferenze, lavori sottopagati e, soprattut-
                                                                to, ambizioni, sogni e puri ideali. I nomi di An-
                                                                tonio  e  Valeria  devono  richiamare  non  una
            L                                                   terribile  notte  di  atrocità  inspiegabile,  ma
                  ’11  dicembre  2018  si  è  consumato
                  l’ennesimo  atroce  attentato  rivendicato
                                                                un’instancabile  voglia  di  migliorare,  i  loro
                  dall’  Isis,  che  ha  nuovamente  ferito  il
                                                                ché  il ricordo  diventi  il  ritratto  di  due  giovani
            cuore  dell’Europa.  La  città  francese  di  Stra-  animi brillanti e curiosi, la loro tenacia; affin-
            sburgo si è trasformata in un inferno quando        che celebra la voglia di vivere e l’orgoglio di
            un  giovane  terrorista  di  origine  marocchina,   un’intera generazione.
            già da tempo schedato come elemento peri-           Entrambi figli di un’Europa nella quale crede-
            coloso per la sicurezza nazionale, ha puntato       vano  vivamente  e  per  la  quale  lavoravano,
            una pistola a passanti colti in modo tanto re-      figli di un’Europa che desideravano più sicu-
            pentino quanto spaventoso, e ha dato fuoco.         ra.
            Tra le vittime vi è un nostro connazionale An-
            tonio Megalizzi, giornalista radiofonico che in
            seguito ad una grave ferita riportata al capo       Francesca Carrozza e Daniela Serra
            ha lottato per tre giorni tra la vita e la morte,     V A classico
            cedendo  il  passo  a  quest’ultima.  Il  giovane
            trentino,  originario  della  Calabria,  era  un  ra-
            gazzo arguto e vivace, appassionato di Unio-
            ne  Europea  e  giornalismo.  Si  era  recato  a
            Strasburgo per seguire la sua grande passio-
            ne e assistere all’ assemblea del Parlamento
            europeo, fin quando si è ritrovato ad assistere
            a colpi di pistola sparati all’impazzata, mentre
            passeggiava serenamente tra mercatini nata-
            lizi. Il reporter italiano è la quarta vittima del
            drammatico attentato.
             Il  giovane  è  stato ricordato  affettuosamente
            da numerosi amici e colleghi come colui che


            I.I.S. “BONGHI-ROSMINI” LUCERA (FG)                                                             3
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