Page 21 - Novena Maria Ausiliatrice 2018
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COMMENTO
Si noti che le tre chiese del sogno— che si possono ammirare ancora oggi — non esistevano ancora e che Don Bosco non conosceva neppure il terreno su cui sa- rebbero state costruite.
Nel sogno, Maria precisa anche quale deve essere la vocazione della sua Basilica: un luogo dove Dio deve essere onorato in modo specialissimo.
Sopra il quadro che tutto il mondo conosce, nella Basilica, appare timidamente una raffigurazione tradizionale di Dio Padre.
Non dobbiamo mai dimenticare che la casa di Maria è prima di tutto la casa di Dio.
Don Bruno Ferrero
La Basilica di Maria Ausiliatrice, che è qui alle mie spalle, è strettamente legata ai sogni di Don Bosco. Probabilmente non ci sarebbe stata se non ci fossero stati i sogni di Don Bosco. Ogni mattone, ogni scavo, qualunque cosa sia fatta in que- sta chiesa è il frutto di un miracolo della Madonna e di tanti passi, di tante mani tese, di Don Bosco. Solo un esempio: quando c’era da fare la cupola servivano immediatamente – altrimenti il capomastro e tutta l’impresa avrebbero smesso di lavorare – 4000 lire, che era una gran bella somma. Don Bosco non aveva assolu- tamente niente. Quindi, invece della cupola, Don Bosco disse: “qui dobbiamo fare in modo che non ci piova dentro durante l’inverno.
Invece della cupola faremo un piccolo tetto”. Figurarsi, nessuno voleva il tetto. Tutti pensavano al disegno, che era una bella cupola. “Ci vuole una bella cupola per una chiesa così grande”. Ed erano tutti mortificati, ma Don Bosco i soldi non li aveva! Allora dice a due dei suoi: “Bene, voi andate e provate a chiedere se trovate qualche cosa”. Questi due poveretti girarono; uno era Don Rua e l’altro era un coadiutore salesiano.
E girano, girano e alla fine a mezzogiorno tornano indietro con le ali basse e poche lire in mano. Le consegnano a Don Bosco e Don Bosco, che non perdeva mai la
TESTIMONIANZA
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QUATO giorno