Page 122 - WIG bilancio separato e consolidato 2015
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Gruppo Waste Italia S.p.A. - Bilancio consolidato al 31 dicembre 2015
in discarica), la controllata non è riuscita comunque a raggiungere l’obiettivo iniziale prefissato e rivisto a settembre 2015. L’EBITDA a consuntivo 2015 per l’area ambiente si è attestato ad un valore di circa Euro 38 milioni, mentre il fatturato 2015 ha fatto segnare un valore di Euro 119 milioni da confrontarsi con un EBITDA e un fatturato originario previsto rispettivamente di Euro 55 milioni e di Euro 131 milioni.
In riferimento ai business rinnovabili ed efficienza energetica in capo al Gruppo, come già dettagliatamente spiegato sopra, essi sono stati oggetto di operazione di Hive Off nel corso dell’ultimo trimestre 2015, a cui va ad aggiungersi l’affitto di ramo d’azienda del business del teleriscaldamento avvenuto in data 1° ottobre 2015 da parte di SEI Energia S.p.A. alla - ora correlata - Volteo Energie S.p.A.. Per effetto di tali operazioni i business delle rinnovabili, efficienza energetica e teleriscaldamento non fanno attualmente più parte del Gruppo e conseguentemente anche i ricavi, marginalità e flussi di cassa relativi compartecipano solo parzialmente ai risultati di Gruppo già per l’esercizio 2015 (il business teleriscaldamento viene consolidato per i primi nove mesi dell’anno, dopodiché vengono iscritti a conto economico solo i proventi verso correlate relativi al canone di affitto da corrispondersi da parte della correlata Volteo Energie S.p.A. per la citata operazione di fitto di ramo di azienda).
Alla luce di quanto sopra descritto, il Gruppo nella sua forma attuale non risulta più comparabile con quello considerato nella determinazione degli obiettivi del precedente Piano Industriale 2015-2017, il quale non descrive più il perimetro di consolidamento corrente. Il precedente Piano Industriale prevedeva infatti il posizionamento di Gruppo Waste Italia S.p.A nel business dell’efficienza energetica, delle rinnovabili e dell’ambiente, mentre le decisioni strategiche attuate dal Gruppo a seguito dell’accordo Biancamano del 5 agosto 2015 e la conseguente operazione di Hive Off, hanno portato nel corso del secondo semestre ad una nuova configurazione del Gruppo stesso con esclusivo focus sulla gestione dei rifiuti e dei servizi per l’ambiente.
Anche in considerazione delle perfomance realizzate nel corso del 2015, del perdurare delle problematiche giudiziarie e dei vari avvicendamenti al vertice, il Gruppo ha quindi operato una rivisitazione del Piano Industriale del business ambiente, attività core del Gruppo Waste Italia S.p.A.. Le linee guida del nuovo Piano Industriale 2016-2020 della controllata Waste Italia S.p.A. approvate in data 24 marzo 2016 prevedono una prima fase di consolidamento delle perfomance, che tiene in considerazione le attuali condizioni di mercato e la crescente pressione competitiva, con conseguente posizionamento a livelli sensibilmente inferiori di fatturato e margini rispetto a quelli preventivati nel precedente Piano Industriale 2015-2017, per poi imprimere un più deciso incremento dei risultati in funzione dell’entrata in servizio dei nuovi impianti, fra cui primeggia il Progetto Wastend che, per quanto con tempistiche più lunghe rispetto al precedente Piano Industriale 2015- 2017 produrrà un consistente incremento di ricavi e margini. Tali sviluppi porteranno dal 2018 in avanti il completo riassorbimento delle riduzioni di marginalità e di cash flow occorse nel 2015 in quanto non strutturali proprio per la specifica tipologia del business ambiente e della messa a dimora dei rifiuti. Il rallentamento delle attività rispetto alle previsioni del precedente Piano 2015 – 2017, difatti, è teso anche a preservare lo spazio presso i siti di smaltimento del Gruppo che quindi non vedono depauperato il proprio valore e anzi potranno trarne vantaggio in un contesto generale che vede il numero di discariche operative sul territorio in continua diminuzione, qualificando gli spazi residui come bene raro e quindi altamente valorizzabile. Per raggiungere tali obiettivi saranno inoltre necessari investimenti in infrastrutture per mantenere invariata le capacità di discarica nel tempo, il tutto con particolare focus alla ottimizzazione del capitale circolante operativo (corrente e pregresso) e dei rapporti con gli stakeholders. Il Gruppo ha inoltre intrapreso tutte le azioni legali possibili volte alla ripresa della piena operatività dei siti compresa la reiterata richiesta di dissequestro totale per il sito di smaltimento di Cavenago d’Adda, che solo in data 21 aprile 2016 è stata accolta.
Le risultanze del nuovo Piano Industriale 2016-2020 e la generazione di cassa connessa determinano la consapevolezza che l’attuale indebitamento e in particolare il Bond Waste non risulta più sostenibile nel medio lungo termine, sia per linea capitale, che per linea interessi rendendosi necessario procedere quanto prima ad una rinegoziazione e revisione dei termini dei principali debiti finanziari al fine di assicurarne la coerenza con i flussi di cassa previsti dal Piano. La sostenibilità finanziaria del vecchio Piano Industriale 2015-2017 era peraltro garantita, oltre che dalla capacità autonoma di rimborso del Bond Waste, dalla dismissione di alcuni assets non più considerati core, fra cui il più importante era la partecipazione in SEI Energia S.p.A. titolare del business del teleriscaldamento oltre alla cessione dell’autorizzazione connessa al campo eolico di Cirò. L’azione giudiziaria avviata ai danni di SEI Energia S.p.A. tramite decreto ingiuntivo notificato da parte di
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