Page 9 - Bilancio di sostenibilita' 2018 - gruppo Ratti
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un nuovo linguaggio impresso su un materiale sinuoso e nobile come la seta.
Negli anni seguenti, il Gruppo continua ad espandersi portando a termine alcune acquisizioni. Nei primi anni 2000, i mutamenti economici nel mondo della moda e, soprattutto, del settore serico, spingono verso maggiori sinergie e un conseguente rafforzamento della situazione patrimoniale. Nel 2010, si conclude l’accordo con il Gruppo tessile Marzotto e con Faber Five Srl che entrano nell’azionariato di Ratti SpA detenendone il controllo. Donatella Ratti, figlia del fondatore,
è attualmente Presidente del Gruppo Ratti, uno dei più importanti produttori al mondo di tessuti dall’alto contenuto tecnologico creativo.
Ratti SpA aderisce alle organizzazioni Confindustria (Unindustria Como e Sistema Moda Italia) e Centro Tessile Serico; è inoltre diventata membro nel
“Vivere la seta è un’arte, oggi come ieri” Antonio Ratti
2018 del BCI (Better Cotton Initiative, associazione formata da produttori, intermediari e gruppi non- profit) per promuovere una coltivazione del cotone sostenibile meno pericolosa per la salute degli agricoltori e nel rispetto dell’ambiente.
Le altre società del Gruppo Ratti non aderiscono ad associazioni nazionali e internazionali.
La produzione della seta era stata introdotta in Europa dall’Oriente poco tempo prima, sfidando la pena di morte prevista dagli imperatori cinesi e giapponesi per chi violava il segreto che proteggeva
le tecniche di realizzazione del prezioso tessuto. Un impulso decisivo al mondo serico viene impresso dal Duca di Milano Ludovico Sforza, signore del comasco.
Il duca obbliga i contadini a piantare nei campi gli alberi di gelso, le cui foglie sono l’unico alimento del baco da seta, così che nel corso di pochi decenni la tradizionale produzione di lana cede il posto alla seta.
Una visione lungimirante che, secondo molti storici dell’economia, rappresenta il primo germe di quello spirito imprenditoriale caratteristico della
Lombardia. Inizia così uno sviluppo che, nel Seicento, rende l’Italia e Como in particolare, il distretto d’eccellenza per la produzione di stoffe dai meravigliosi disegni e colori.
La rivoluzione industriale, tra il Settecento e la prima metà dell’Ottocento, dissemina il territorio di torcitoi e filatoi.
Gli allevatori di gelsi e filatori diventano imprenditori nel senso più moderno del termine, capaci di creare una nuova cultura perché custodi unici di un patrimonio di conoscenze e inimitabile maestria.
Il Novecento sarà poi il secolo della consacrazione dello stile italiano nel mondo, con Como in prima linea nel circuito dei grandi gruppi italiani e internazionali del lusso e della moda.
BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2018 | GRUPPO RATTI
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