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matteo marini
Il secondo accorgimento consiste nel costruire il modello di regressione in due versioni: la versione strutturalista e quella culturalista. Nella prima, i dati statistici delle condizioni economiche e istituzionali (struttura) sono stati introdotti nel modello due volte, di cui una con data anteriore all’epoca in cui sono stati rilevati tutti gli altri dati statistici. Nella versione culturalista invece avviene il contrario: sono le informazioni sulla mentalità a essere introdotti nel modello anche con data precedente a tutte le altre. Così facendo la soluzione del modello ci dirà se sono gli antecedenti strutturali a condizionare la risposta culturale, o se è la mentalità di lungo periodo a condizio- nare le variabili strutturali1.
La graduatoria dei tre fattori esplicativi del modello nell’in- fluenzare i livelli di ricchezza dei singoli Paesi risulta essere la seguente, elencati dal più influente al meno influente: 1) la dotazione di capitale fisico del Paese, misurata dalle infrastrutture viarie; 2) la mentalità sociale progressiva, mi- surata dalle risposte degli intervistati; 3) la democraticità di un Paese, misurata dai punteggi del Center for Systemic Peace. Nella figura 1, la forza dell’impatto dei tre fattori sui livelli di PIL pro capite è rappresentata dallo spessore delle tre frecce.
1. I risultati ottenuti confermano l’ipotesi culturalista e falsificano l’ipotesi strutturalista: quando vengono anticipate di un periodo le risposte date dagli intervistati, queste risultano influenti sul livello di reddito nazionale, insieme alle caratteristiche strutturali (economiche ed istituzionali) coeve. Mentre quando vengono anticipati i dati economici e istituzionali, essi non hanno alcun impatto statisticamente significativo sul livello di reddito nazionale al tempo presente (Marini, 2013).