Page 8 - il santuario
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STORIA
Nell’ estate del 1955 il Prof. Luigi Gedda, dopo aver tenuto una conferenza presso la
Diocesi di Vallo della Lucania, nel viaggio di ritorno a Roma si fermò per la recita
dell’ ufficio della Madonna a bordo delle colline del Cilento, che si affacciano sulla
vasta Pianura del Sele con magnifica visione panoramica sul Golfo di Salerno. Ispirato
dalla natura e desideroso di creare un centro di spiritualità per le chiese del
mezzogiorno d’ Italia, giunto a Roma pregò il Dott. Mario Cristallini, amministratore
della Fondazione Getsemani e l’ Arch. Ildo Avetta , autore del Getsemani del nord
italia, di recarsi sul posto a vedere se fosse possibile realizzare il programma che gli
era venuto in mente:una casa di spiritualità per ospitare 165 persone , pari al numero
delle Diocesi comprese nel territorio dell’ allora esistente Cassa del Mezzogiorno.
Acquistato il bosco, chiamato Chiusa del Principe, nella primavera del 1956 si diede
inizio alla progettazione con l’obbligo di salvare tutte le querce secolari, sfruttando al
massimo la parte più alta del terreno, pianeggiante ed era la più libera da vegetazione.
Quando fu avviato l’imponente cantiere, si cercò per quanto possibile, di servirsi di
manodopera locale: c’è ancora qualcuno degli anziani di Capaccio che ricorda con
orgoglio di aver lavorato per la costruzione del Getsemani: muratori, falegnami,
elettricisti hanno imparato qui a diventare “maestri” e anche coloro che all’epoca
furono semplici manovali, si sentono orgogliosi di aver partecipato ad un’ opera che
nel suo genere ancora oggi rimane ammirevole.
Il giornalista Vittorio Fabbrocini scrivendo un articolo su “ Il Mattino” (6 ottobre
1960) dopo aver descritto la casa ed il santuario afferma: nella tumultuosa vita moderna
fa sicuramente piacere venire qualche volta in questo ridente angolo del Salernitano e
lasciare alle proprie spalle il pesante fardello delle quotidiane preoccupazioni, per
ritemprare , tra la pace e la serenità di questi ulivi,lo spirito ed il corpo.
LUIGI GEDDA
Nato a Venezia nel 1902, Luigi Gedda ha attraversato la storia di tutto il secolo
XX, militando fin dalla giovinezza nel movimento cattolico italiano. Membro
dapprima della Società della Gioventù Cattolica italiana, a Torino dove era
vissuto fino al 1917 con la famiglia,dopo il trasferimento a Milano in seguito alla
morte della madre, partecipò alla vita della Gioventù Cattolica Ambrosiana.
Chiamato a Roma da Pio XI nel 1934, fu da lui nominato Presidente centrale della
GIAC, la gioventù italiana di azione Cattolica.
Uomo di fiducia di Pio XII, nel 1946 divenne Presidente degli Uomini di Azione
Cattolica e nel 1952 Presidente Generale di tutta l’associazione fino al 1959. Come
medico esperto di genetica, fondò la prima cattedra di Genetica all’ Università di
Roma. Egli era un autorità di fama internazionale nel campo della
gemellologia,culminata nella fondazione dell’ Istituto Mendel. Nel 1940 prestava
servizio militare in Sardegna come ufficiale medico. Nei giorni del Natale, a sei mesi
dall’ inizio della guerra, era a Roma in licenza e stava trascorrendo alcuni giorni di