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E' mia opinione che per tali motivi, Leonardo da Vinci, nel celebre affresco Il Cenacolo, li ha voluti accomunare sotto
un unico personaggio quello alla destra del Messia, ricreando così il mito dell'androgino . All'interno dell'Apocalisse,
Giovanni ha racchiuso un messaggio criptato utilizzando conoscenze legate alla Ghematria ed elencando una
incomprensibile sequenza di numeri,
come il 666 . Curiose sono anche le
frasi con cui diede inizio alle sue
"Profezie": Io Giovanni fratello e vostro
compagno... mi trovavo nell'isola di
Patos, a causa della parola di Dio e della
testimonianza resa a Gesù rapito in
estasi nel giorno del Signore (Quale? Si
parla della domenica o della fatidica
data del 17 gennaio?) udii dietro di me
una voce potente, come di tromba che
diceva: Quello che vedi scrivilo in un
libro. Ora come mi voltai per scrutare
chi fosse colui che si stava rivolgendo a
me, vidi 7 candelabri d'oro...
Dopodiché ebbi una visione: una porta aperta nel cielo e la voce che avevo prima udito parlare, mi comandò: Sali
quassù! Ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito. In queste descrizioni avverto alcune similitudini con la
visione di Ermete e di Giacobbe; in particolare la porta nel cielo fa pensare alla frase della Genesi riportata al di
sotto del Timpano: Questa è la casa di Dio , è la porta del Cielo . Con le parole Porta nel Cielo si definisce pure la
Rosa mistica . Ed il segreto della Rosa è qualcosa di indefinito. I Rosacroce lasciarono un messaggio all'interno di un
antica villa a Roma,ma nessuno, in realtà ha scoperto fino in fondo il significato di certe epigrafi scolpite su quelle
pietre. Del resto lo stesso apostolo prediletto Giovanni, per stessa ammissione di Cristo, ( In verità vi dico : vi sono
alcuni qui presenti che non morranno prima di aver visto il regno dell'Eterno!) fu prescelto per assistere ad uno
degli episodi più sorprendenti della vita del Salvatore. Racconta San Luca nel suo Vangelo: Gesù prese con se Pietro
Giacomo e Giovanni; salì sul monte e, mentre pregava, il suo volto cambiò di aspetto la sua veste divenne candida
sfolgorante... in questa testimonianza rilevo certe analogie con la narrazione fatta dal filosofo Schurè sulla già citata
Visione di Ermete: Lo ierofante guidò così il suo discepolo (Ermete) al centro dell'universo, al principio generatore
dell'Essere; il maestro lo portava così a dilatarsi nel tempo e e nello spazio, in molteplici efflorescenze. Questi
racconti sono analoghi alle vecchie storie sugli Star Gate e non hanno nulla da invidiare filmati di fantascienza. Mi
chiedo come mai l'episodio della trasfigurazione è citato in tutti i Vangeli sinottici tranne che in uno? Perché
proprio Giovanni ha voluto tacere? Il silenzio è degli iniziati :.
E i silenzi che circondano gli enigmi dall'abate Sauniére, secondo me,
nascondono qualcosa sull'origine della vita umana sulla Terra, arcani segreti
dispersi nella notte dei tempi. Forse antiche verità occulte ci parlano di universi
paralleli, di altre dimensioni e di altri esseri provenienti da altri luoghi
dell'infinito. Io penso che uno dei tanti misteri che aleggiano attorno alla ripe di
Rennes le Château, non è di questo mondo. Forse i Rosacroce avevano trovato un
sistema per oltrepassare quelle mete dei saggi (riferimento al titolo del Picatrix)
per stabilire un contatto con l'ignoto. Questi studiarono con grande fervore le
credenze legate alla metempsicosi, i filosofi del passato, i miti greci e tra questi
anche Ovidio, di cui desidero ricordare questa testimonianza : A narrare il
mutare delle forme in corpi nuovi, mi spinge l'estro. Oh dei, se vostre sono
queste metamorfosi, ispirate il mio disegno, così che il canto dell'origine del
mondo si snodi ininterrotto sino ai miei giorni!
Questa sua citazione fu solo una semplice lode alla natura, oppure un discorso a
doppio senso, una metafora che potrebbe ricondurci a fenomeni come quello
della trasfigurazione?
E' nota la sua grande conoscenza verso l'ermetismo, quindi il mio quesito, per
quanto discutibile, credo che possa essere lecito.
Ad ogni modo qualcuno dal passato, attraverso leggende, narrazioni, o anche
storie figurative, ci ha voluto tramandare una sapienza arcaica, ha voluto gettare
una chiave nell'abisso dell'eternità, al fine di custodire un segreto aldilà degli
orizzonti del tempo e dello spazio.
Noi ricercatori dobbiamo soltanto inchinarci con umiltà, raccogliere le chiavi di
quella sapienza e cercare di decifrare i segni rivelatori.