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mancanza di “comprensione” o “visione sintetica” che si considera un particolare Ramo come il solo e l’unico attendibile, e da questa posizione non può che nascere contrapposizione e fanatismo. Quello che degenera la Dottrina è il sentimentalismo devozionale fanatico e l’intellettualismo sterile, dogmatico e critico, separativo e orgoglioso.
«È nostro compito – dice ancora Raphael –, noi che miriamo alla Realizzazione, andare all’essenza di tutte le Dottrine perché sappiamo che come la Verità è una, così la Tradizione è una per quanto, come la prima, possa essere vista sotto molteplici angolazioni apparentemente diverse. Noi dobbia- mo uscire dalle disquisizioni che vertono sul processo fenomenico del divenire e portarci sul piano dell’Essere; in altri termini: dobbiamo avere una Filosofia dell’Essere quale fondamento della nostra ricerca e della nostra realizzazione».
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