Page 4 - Calendario
P. 4

 80° ANNIVERSARIO GUERRA DI LIBERAZIONE
 Mentre sono in corso queste operazioni, una colonna di paracadutisti tedeschi marcia sulla via Lauren- tina verso la periferia sud di Roma e raggiungono la zona dell’EUR, dove sorprendono un posto di blocco dei granatieri, che viene sopraffatto.
Verso le 23 i paracadutisti tedeschi si presentano anche ai caposaldi della Magliana e di Valleranello, dove chiedono il passaggio, alternando minacce e tentativi di inganno. I comandanti dei caposaldi fanno aprire il fuoco dando il via ad aspri combattimenti nei quali i granatieri, pur subendo gravi perdite, riescono anche a riconquistare il posto di blocco precedentemente occupato dai tedeschi.
Tutto il settore della Granatieri, però, è sotto una pressione sempre maggiore per tutta la notte e so- prattutto il caposaldo della Magliana, bersagliato da tutte le parti, per non farsi sopraffare accenna ad un tentativo di ripiegamento.
Accorrono, però, in rinforzo il reggimento Lancieri di Montebello ed un gruppo semoventi da 105/25 della stessa Divisione, che assieme ad un battaglione di allievi carabinieri e ad un battaglione della polizia dell’Africa italiana, all’alba del giorno 9 danno inizio ad un contrattacco che consente di contenere ogni ulteriore azione nemica e ricacciarne indietro le punte più avanzate.
I combattimenti durano tutto il giorno 9 e la mattina del 10 settembre, durante i quali il nemico viene respinto più volte con il fuoco e con contrattacchi, tanto che alcuni caposaldi avanzati della nostra difesa vengono più volte perduti e poi riconquistati.
Soltanto alle ore 12 del giorno 10 la pressione sempre più minacciosa dei tedeschi costringe gli italiani a ripiegare verso Porta San Paolo, dove la resistenza viene ripresa e continuata con lo stesso accanimento fino alle ore 16, quando arriva l’ordine di cessare i combattimenti per la convenzione di armistizio stipulata dal Maresciallo Kesselring con le autorità italiane rimaste a Roma.
Nella Difesa della capitale, fra i Granatieri di Sardegna si contano 8 ufficiali e 150 uomini di truppa caduti e 600 feriti; fra i lancieri di Montebello 4 ufficiali e 20 soldati caduti e circa 100 feriti, perdite ana- loghe a quelle subite dal 13° reggimento di artiglieria e dagli altri reparti del presidio accorsi in difesa della capitale. Nel frattempo, la Divisione “Ariete”, schierata a nord di Roma, attiva due caposaldi avanzati a Manziana ed a Monterosi.
Subito dopo l’annuncio dell’armistizio la 3a divisione Panzer tedesca inizia il suo movimento verso la capitale e si presenta ad un posto di blocco predisposto sulla Cassia, chiedendo l’autorizzazione al passag- gio, che non viene concesso. La colonna tedesca forza il posto di blocco e prosegue fino allo sbarramento successivo, dove è in corso il minamento di un ponte da parte italiana. Al tenente comandante del reparto viene intimato lo sgombero, ma l’ufficiale responsabile, il Sottotenente del genio Ettore Rosso, risponde lanciandosi su di una mina il cui scoppio provoca la morte di un gran numero di tedeschi.
Anche gli reparti incaricati di sbarrare le vie per la capitale vengono attaccati dai tedeschi e resistono fino all’ordine di ripiegamento nella zona di Tivoli, dove si trovano assieme altri reparti dell’Ariete all’alba del giorno 10.
   
























































































   2   3   4   5   6