Page 60 - Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione
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rità dell'avversario; ma tale presupposto, pur fondato sulla recen- te esperienza, venne dimostrato fallace dai fatti.
Appena si accorsero che si trovavano in linea gli Italiani, i Te- deschi :abbandonarono, infatti, come vedremo, il loro contegno passivo,· rendendo subito manifesta la sproporzione tra l'ampiezza del terreno affidatoci e la effettiva forza del Gruppo.
Ho izià detto, a questo proposito, che, all'atto dell'entrata in linea, il « Cremona n aveva una deficienza organica di oltre 2.500 _uo- mini, per la maggior parte ·di fanteria: il che significa che i sei battaglioni del Gruppo avevano una forza ridotta a poco più della
metà degli effettivi. E, con sei battaglioni, così poveri di uomini, noi avevamo sostituito una Divisione su tre brigate (reggimenti) di tre battaglioni ciascuna, cioè 9 battaglioni con gli organici al com- pleto; vale a dire avevamo occupato lo stesso fronte già tenuto dai reparti alleati, con una deficienza, rispetto alla loro forza, di alme- no 5.000 _uomini.
Ne derivò uno schieramento ·meno denso ed una maggiore du- rata dei turni in linea
Mentre una Divisione inglese si schiera normalmente con quat- tro battaglioni in linea, due in secondo scaglione e tre in riserva e fa rotare i battaglioni di primo e secondo scaglione con turni molto bre- vi e normalmente inferiori ad una settimana, noi, per presidiare le posizioni assegnateci, dovemmo tenere sulla linea cinque battaglioni ed in secondo scaglionè uno solo.
Da ciò e da altre considerazioni relative ai turni, ed' al _bisogno di avere reparti di riserva per addestrare i complementi ecc. ecc., nacque la necessità di chiedere al Comando del Corpo d•armata una riduzione del settore, richiesta che il ten. col. Webb Carter fece in seguito, come vedremo nel ricordare le prime operazioni.
Alla svantaggiosa situazione tattica corrispondeva una insuffi- ciente disponibilità di vie di comunicazione.
La linea descriveva, grosso modo, _unarco passante per Mez~ zano, S. Alberto, Passo di Primaro, Casal Borsetti, col centro a Ra-