Page 46 - FlopArt magazine
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«Questa è arte! Questa non lo è. E questa? Questa è arte? Io dico di si. Tu dici di no?»
Le affermazioni succitate che sono so- lite indicare il nostro modo di intende- re l’arte e che non di rado si trasfor- mano in domande dettate da dubbi e perplessità, ben riconducono alle mie svirgolettate che trattano la concezio- ne di arte secondo i  loso  Formaggio e Munari ed il sondaggio stolkeriano sulla visione di essa da parte dello stu- dente/lavoratore medio italiano.
E sulla scia delle ri essioni effettuate sul trapasso dell’arte dall’accademi- smo, tipico diquella moderna, al con- cetto, tipico della contemporanea, - di cui ottimo esempio è la fontana di Duchamp - e dei ragionamenti circa la
differenza tra arte erotica e pornogra-  a, - il concorso annuale al Kinsey Insti- tute la fa da padrona – capita anche di ritrovarsi tra le mani una mostra di arte contemporanea incentrata sull’ano. Deve aver pensato, l’artista a me sconosciuto nonostante le ricer- che su internet, che se l’arte annovera con i sacrosanti crismi la vagina dell’O- rigine del Mondo di Coulbert, nonché le 90 scatolette di Merda d’artista di Piero Manzoni, allora può aprire le sue porte anche agli ori zi anali.
Ed è in vir tù di ciò che nel 2006, presso la Fondazione Serralves di Oporto, in Portogallo, si è tenuta una mostra inte- ramente incentrata su scatti fotogra ci aventi per protagonisti ani maschili e femminili; mostra che prese il nome di
"Ojo del culo" (Occhio del culo).
La scandalosa mostra non è rimasta in anonimato ma ha avuto effetto virale sui social network, per quanto dopo un periodo di incubazione di ben sette anni: in virtù di ciò, i mass media sono quindi divisi tra chi ritiene l’esposizione autentica come ben visibile dalle foto indicanti il trasporto, l’allestimento e la pulizia degli scatti, e chi la ritiene una bufala, forte del mancato riscontro sul sito della Fondazione Serralves, che però ad onor del vero, riporta solo le esposizioni degli ultimi due anni.
I dettagli delle macrofotogra e senza dubbio sono catturati con meticolo- sità, mostrando non solo la diversità delle cavità naturali dei modelli che hanno posato per l’artista, ma anche
Fondazione Serralves e l'apoteosi dell'ano
Hoax
























































































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