Page 50 - FlopArt magazine
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Per installazione si intende un gene- re di arte visiva sviluppatosi nella sua forma attuale a partire dagli anni set- tanta. L'installazione è un'opera d'arte in genere tridimensionale; comprende media, oggetti e forme espressive di qualsiasi tipo installati in un determi- nato ambiente. Una delle caratteristi- che principali per de nire un'opera d'arte installativa è il fatto che essa abbia come soggetto principale il fru- itore.Tutto deve essere costruito per modi care o comunque sollecitare la percezione dello spettatore che divie- ne parte integrante del lavoro: senza il fruitore, l'opera d'arte installativa non esiste.Altrettanto essenziale è il fattore dell'ambiente nel quale l'opera è inte- grata, si possono concepire anche del- le installazioni smontabili per rendere possibile la sistemazione in una sede non precisata. Esiste una differenza tra l'installazione come opera e l'installa- zione dell'opera, dove la prima espres- sione indica la tecnica dell'installazione per la produzione di un'opera d'arte nuova, mentre la seconda ci parla solo di come un'opera (pittura, scultura o video) sia sistemata nello spazio. Spesso purtroppo le installazioni sono opere d'arte incomprese, com'è accaduto al Museion di Bolzano. La sera prima c'era stata una festa al Mu- seion. E le donne delle pulizie, all'alba,
ramazze in mano devono aver pensa- to: «Certo che ’sti maleducati ne han- no lasciata di roba in giro...». Bottiglie vuote buttate a terra, coriandoli, carta, mozziconi, persino scarpe e vestiti. E così, olio di gomito, hanno fatto il loro bravo lavoro le signore dell'impresa di pulizie. E hanno "pulito" l'opera d'arte ispirata alle feste dall'ex ministro socia- lista De MIchelis.
Il problema, per le signore e per il Mu- seion, è che ¨tutto quello sporco¨ era un´installazione. E non di uno passato di lì per caso ma di Goldschmied & Chiari, in arte Goldi&Chiari, creata per la ¨Casa atelier¨ di Museion ed inaugurata giovedì sera. Un duo di performer tra i più ambiti nei circuiti dei musei d´arte contempo- ranea. Avevano pensato a un titolo per la loro opera ¨Dove andiamo a ballare stasera?¨ sulla crisi della politica anni 80, ispirata da una guida alle discote- che scritta dall´ex ministro socialista De MIchelis, e la situazione è stata così realisticamente riprodotta che la sala sembrava tutta da risistemare.
Dalla vasca incerottata di Joseph Beu- ys (ripulita con cura dagli addetti alle pulizie) alla porta di Marcel Duchamp (ritinteggiata dagli imbianchini alla Biennale di Venezia). Ma com’è pos- sibile che sia successo, non avvisate il
personale? «Certo che avvisiamo! Ma venerdì sera c’era stato un evento ed abbiamo detto al personale di pulire nel foyer e di lasciare stare il resto». Evidentemente hanno pensato che quello fosse il foyer. Vedremo di ri- mediare aprendo i sacchi - le signore hanno fatto un’encomiabile “differen- ziata” dividendo vetro, carta, ecc. - e di riposizionare tutto dov’era, aiutan- doci con le foto. Ricordo che il lavoro s'inserisce nel progetto espositivo na- zionale curato da Achille Bonito Oliva che si chiama "L'albero della cuccagna.
Nutrimenti dell'arte". Per il momento ci scusiamo con i visitatori... al posto dell’opera che avrebbe dovuto rima- nere esposta un mese e mezzo... c’è un cartello». Chi si è accorto del fat- taccio? «E’ successo ieri mattina alle 10, abbiamo saputo che il personale che tra il resto aveva lavorato ore per si- stemare tutto, è sbiancato».
di Filippina Duedenari
QUANDO L´ARTE é INCOMPRESA
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