Page 33 - The Art of Conservation: Alfa Romeo SZ Coda Tronca
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UNESCO exhibit in November 2016 was the parallel between the three major UNESCO dimensions – education, science and culture – and the team work that has been developed to preserve the ‘half-and-half’ Alfa: young restorers have to be patiently trained (education) and sophisticated techniques had to be ‘imported’ from fine arts and other disciplines (science) to save a piece of Italian motoring history (culture).”
In other words, of all the cars displayed at the Paris UNESCO Head Office, the tiny Giulietta SZ was the most obvious choice, believes Rollet, adding, “In my eyes, that’s why the car made it to the cover of the exhibit catalog. By the way, on the rainy day before the opening, Corrado arrived in UNESCO’s backyard, personally driving the small lorry with the Alfa on the back, all the way from Milan. That impressed me a lot!”
vernice trasparente opaca per resistere alla polvere originale – è conservazione preventiva, mentre l’altra metà è la conservazione in quanto l’opera svolta è volta ad arrestare o ritardare il deterioramento e il danneggiamento esistenti.
Per spiegare perché l’auto è stata esposta all’UNESCO, e perché è stata inserita nella copertina del catalogo dell’esposizione dell’UNESCO, il punto di vista di Rollet è stato che “l’unica cosa che ricordavo di aver detto nel mio discorso di apertura alla mostra dell’UNESCO (novembre 2016) è il parallelo tra le tre grandi dimensioni UNESCO – Educazione, Scienza e Cultura – e il lavoro di squadra che è stato sviluppato per preservare l’Alfa ‘metà e metà’: i giovani restauratori devono essere formati con pazienza (istruzione) e tecniche sofisticate essere ‘importato’ dalle belle arti e dalle altre discipline (scienza) per salvare un pezzo di storia (cultura) dell’automobilismo italiano”.
In altre parole, di tutte le auto esposte presso la sede dell’UNESCO di Parigi, la minuscola Giulietta SZ è stata la scelta più ovvia, ritiene Rollet, aggiungendo: “Ai miei occhi, ecco perché l’auto è arrivata alla copertina del catalogo della mostra. A proposito, il giorno piovoso prima dell’inaugurazione, Corrado si è presentato nel cortile dell’UNESCO, guidando personalmente il piccolo camion con l’Alfa sul retro, fin da Milano. Mi ha colpito molto!”
Quindi, Patrick Rollet vede sempre più auto conservate in questo modo, un concetto che sembra essere diametralmente opposto agli standard di Pebble Beach...? “Sono sicuro che la stimolante esperienza “metà e metà” di Corrado ha suscitato molte domande nel mondo del restauro di veicoli storici e incoraggiato approcci molto più “gentili” rispetto al passato”, ritiene Rollet.“Immagino che non molti proprietari possano permettersi finanziariamente lo sforzo che il nostro patron milanese ha messo nell’Alfa, ma, d’altra parte, probabilmente costa ancora di più restaurare e reinterpretare auto e moto con vernici sgargianti, inutili modifiche e cromature aggressive. Un veicolo è autentico solo una volta. Cerchiamo di (proviamo a) mantenerlo così.”
Quale sarebbe, come ex Presidente FIVA e propagatore
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FIVA President Tiddo Bresters at the Industrial Heritage Conference in Katowice, Poland. (Courtesy Tiddo Bresters)
Presidente FIVA Tiddo Bresters alla Conferenza del patrimonio industriale a Katowice, in Polonia. (Courtesy Tiddo Bresters)
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