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Qualcheduno cosi' potra' scappwe"
Verso mezzogiorno arrivo' l'ordine di partenza. Divisi in
gruppi, passati in rnistL miseri fagotti ed anche le nostre
tasche, affiancati da numerosi aguzzini con d i w= uscimmo
dal campo, sfilammo per la periferia di Atene, e prerklemmo
le i g OF a ap campagna. C'era un sole compassionevole nel
cielo serenissimo e ci risc&W d 9 P ridiede un po' di vita.
Come e' facile accontentare chi soffre. Ci senfivuw qww
Wberi. una voce, una bella voce di alpino comincio' a cantare:
"Vecchio scarpone, quomft USP passato, quanti ricordi mi
fai vivere tu...". Mi ricordai che anche io avevo ~ beft vme, e
unii... "quante canzoni sul tuo passo ho, cantato, che non ri-
cordo piu* ... * Ma si cra affm ed il coro si spense subito.
11 primo - giorno si ando' abbastanza bene. Bastava non
guardare e am F Fwa - ao Opw
che ci scortavano.con il mitra. spianato, per illuderci che si
stava durante la messa:
“ Egregi Ufficiali, valorosi Sottufficiali, Eroici e miei caris-
simi marinai! E’ con tremenda commozione che celebro l’ul-
tima messa per voi, prima che ci sperderanno per i diversi
campi di prigionia. Io ho condiviso i vostri sacrifici per circa
due anni, ed esattamente 52 giorni di bombardamenti ininter-
rotti! Vi grido e vi comando di tenere alta la testa e fiero lo
sguardo! Abbiamo combattuto da valorosi e se siamo
prigionieri non e’ colpa nostra. Ed ora recitiamo la preghiera