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LA NOTTE DELLA TARANTA
«La taranta è un vaccino contro questi veleni che ci inoculano e da cui ci dobbiamo difendere». Secondo Daniele Durante, quan- do si dice tarantolati si fa riferi- mento ad un'antica tradizione popolare, secondo cui chi veniva morso dal ragno velenoso pote- va essere salvato solo con una
Sopra:
Daniele Durante, fondatore
del Canzoniere Grecanico Salentino.
travolgente e ipnotica danza ri- tuale, al suono di un ritmo che solo i tamburelli potevano pro- durre, la Pizzica.
Il direttore artistico de La Notte della Taranta e fondatore del Canzoniere Grecanico Salentino, il 5 luglio fornirà questo antido- to musicale al pubblico dell'Esta-
te Sforzesca, dove si esibirà con il figlio Mauro, solista per Ludo- vico Einaudi e a altri 6 strumen- tisti, nell'anteprima della settima edizione del festival delle culture contemporanee Contaminafro, che si terrà a Milano in autunno. Questo veleno che scorre nella mente delle persone (dice Du- rante) è provocato dall'alienazio- ne della realtà, dalle aggressioni esterne, come questa pandemia.
Il tarantismo si cura molto bene attraverso l’intensa, continua voglia di evasione, con il ballo collettivo.
In questo caso, anche se non si potrà ballare tutti insieme, fare- mo battere le mani al pubblico, perché la taranta è un grande “rave” dove non si può ballare da soli altrimenti non si sviluppa energia.
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