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PROTAGONISTI
Se pensiamo che i paesi più or- ganizzati, più potenti e più ricchi del mondo stanno ancora ades- so subendo perdite gravissime, sia in vite umane che in danni economici, la perplessità lascia il posto allo sbigottimento.
Non c’è alcun dubbio sul fatto che sia stato sbagliato tutto a partire dai segnali, ignorati, che ci venivano dalle nazionali mili- tari che hanno partecipato, nel territorio di Wuhan, ai giochi di atletica. Si sono ammalati quasi tutti, compreso il capitano della nazionale italiana che, torna- to a casa, ha contagiato la sua famiglia, sia la moglie che il fi- glio. Ciò accadeva nella seconda quindicina del mese di ottobre dello scorso anno.
Da quella data, fino al 21 feb- braio 2020, quando abbiamo in- cominciato a bloccare uomini e cose, il virus ha potuto attestarsi e operare, per così dire “indi- sturbato”.
C’è stato un ritardo, insomma, davvero spaventoso che abbia- mo pagato con tantissime vite umane.
Giunti a tal punto, non abbiamo avuto in buona sostanza alcuna reazione, se non tardiva, da par- te della scienza che ha fallito la sua missione, alimentando rab- bia e vergogna che fa il paio con queila vergogna che, noi econo- misti, abbiamo provato quando è esplosa la crisi economica del 2007, senza che noi avessimo previsto i disastri causati dai ‘Subprime’.
Adesso siamo alle prese con le conseguenze, devastanti, da questa pandemia. Basta pensa- re che il Paese più ricco, potente e attrezzato del mondo, cioè gli Stati Uniti, si ritrova attualmente in un gigantesco problema so- ciale ed economico che rappre- senta una potenziale “bomba”,
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