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PROTAGONISTI
dagli effetti imprevedibili e tre- mendi.
Sembra, insomma, che abbiamo perso ogni memoria della “spa- gnola” che, quasi un secolo fa, provocò grandi disastri, descritti e ricordati anche in diversi libri. Francamente pensavo, illuden- domi, che le esperienze di quel tragico periodo fossero conse- gnate alla storia e che non si sarebbero più ripetute, se non altro per i recenti notevoli pro- gressi fatti dalla scienza medica!
Posti dinnanzi al disastro che sta coinvolgendo l’intero pia- neta, come possiamo venirne fuori noi, che siamo stati su- bito messi alla frusta da que- sto subdolo virus?
“Intanto prendiamo atto dei cambiamenti profondi che il vi- rus ha già prodotto a tutti i livel- li. Basti pensare, anche se non è certo il problema più grave, a ciò che è accaduto nel “ponte” del 2 giugno: Milano, la città in cui viviamo, è stata attiva, fun-
zionante come mai lo è stata in occasioni simili, quando letteral- mente si svuotava per le rituali gite e gitarelle al mare, al lago, in collina o in montagna! Insomma, fatti salvi alcuni settori produttivi, citiamo in particola- re quelli connessi ai rifornimenti alimentari che hanno realizzato performance straordinarie, tutti gli altri hanno l’assoluta neces- sità di reinventarsi e impegnarsi al massimo per poter ripartire. E personalmente ritengo che una spinta importante, in questo senso, potrebbe venire dalla sia pur complessa filiera eno-gastro- nomica. Punti chiave di questa filiera sono, senza alcun dubbio, i ristoranti che rappresentano, non dimentichiamolo, un nostro grande vantaggio competitivo. Mi auguro davvero che tutti i ristoranti possano riaprire e che lo facciano sapendo offrire quel “qualcosa” in più che consenta loro di tornare a lavorare con soddisfazione.
Un altro importantissimo volano
10 Piaceri d’Italia


































































































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