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PROTAGONISTI
precauzioni particolari, non sfruttiamo le masserie, che in re- altà dispongono, per loro stessa struttura, di grandi spazi all’a- perto!
I pochi concerti previsti si terran- no nell’atrio del Palazzo Ducale, annullando quell’enorme van- taggio competitivo che le mas- serie potrebbero offrirci! Ecco, questi sono errori “blu” per un Paese che vuole e deve ripartire. Il contesto in cui ci troviamo ci spinge ad accelerare moltissi- mo, se vogliamo riprenderci, e non dobbiamo perdere proprio
le occasioni più favorevoli per farlo. Quello che ho descritto è solo uno dei tanti esempi che potremmo citare.
Che cosa pensa dello sposta- mento sulla “rete” di buona parte delle attività, comprese quelle scolastiche?
Premesso che insegno direzione e consulenza aziendale all’Uni- versità Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e non mi do pace se penso che noi, in Italia, abbiamo sospeso le lezioni fino a settem- bre mentre altri Paesi, come la
Danimarca, le hanno proseguite spostandole con grande sempli- cità dal chiuso all’aperto, le dirò che non sono la soluzione ide- ale.
Badi che io insegno proprio in un corso che è in buona parte “online”, ma ciò si giustifica per- ché i miei studenti sono studenti lavoratori, che hanno consegui- to la laurea triennale e vogliono lavorare e in contemporanea proseguire gli studi per conqui- stare anche la laurea magistrale. Quando un Paese ha tante bel- lezze e attrattive, sia artisti- che sia enogastronomiche e di ogni genere come l’Italia, non è all’online che deve guardare, se non per pura necessità. Se a tutto questo aggiungiamo poi la moda, ecco che, per esempio, l’Opera in Masseria, cui facevo riferimento prima, diventa un evento assolutamente unico e di eccellenza mondiale che vive, e non potrebbe essere altrimenti, di esperienze dal vivo.
Ecco, questo è un momento in cui la cultura può e deve gioca- re un ruolo importante non solo per educare e educarci alla bel- lezza, ma anche e soprattutto perché la bellezza, quella vera, è il nostro vantaggio competi- tivo, è il traino ideale per poter far uscire il nostro ‘Paese’ dalle sabbie mobili in cui si trova. Ciascuno per le sue competen- ze, certo, ma tutti siamo chia- mati a ricollegarci, positivamen- te, allo straordinario patrimonio di cui l’Italia, per sua fortuna, è depositaria: territorio, arte, moda, turismo, enogastronomia con la sua filiera di eccellenze che si deve imparare a ripropor- re con entusiasmo e creatività, ricordando sempre che cibo e bevande sono un aspetto fonda- mentale della vita sociale, che è condivisione ed emozione.
12 Piaceri d’Italia


































































































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