Page 42 - settembre
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VALLE D'AOSTA
europeo e in seguito fu utiliz- zato come “stazione di posta” per chi cercava un rifugio du- rante il viaggio.
A questo compito di accoglien- za, si dedicarono con particola- re sollecitudine alcuni monaci agostiniani, che misero a di- sposizione dei viandanti il loro convento e alcuni rifugi dove potevano rifocillarsi e riposare. Benché l’ospitalità dei monaci fosse disinteressata, molti ospiti e la stessa popolazione locale, li ricompensò con doni alimentari e, fra questi, spiccava lo Jam- bon de Bosses, che divenne in poco tempo noto in mezza Eu- ropa e apprezzato da tutti co- loro che avevano la fortuna di assaggiarlo.
La fama di questo prosciutto crudo crebbe al punto che era ricercato espressamente anche dalle varie corti medioevali.
Lo Jambon de Bosses, inoltre, si lega, sia pure in modo negati- vo, anche alla figura di Napole- one Bonaparte, che invase tutta la Val d’Aosta arrecando gravi danni a questi luoghi, devastati dal passaggio della sua armata in marcia verso Marengo, dove combatté contro l’esercito au- striaco.
Lo Jambon de Bosses ricorda l’evento con la presenza del cappello dell’imperatore fran- cese sul suo marchio.
42 Piaceri d’Italia


































































































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