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Il pane di Laterza e il conosciutissimo pane di Altamura
PATRIE DECUS
DI MARTINA FRANCA
L’ho ascoltato a Grottaglie, dove ripercorse la storia di una dina- stia di figuli (vasai); l’ho seguito a Taranto, dove in un’elegante galleria del Castello Aragonese ha tenuto conferenze per l’i- naugurazione delle mostre di Cataldo Albano, fotografo in- signe, sia su Matera che sulla stessa città dei due mari.
Nella masseria “Il cappotto” di Laterza ha celebrato le caratte-
ristiche del pane, affrontando poi il medesimo ad Altamura: centri il cui pane viene richie- sto da ogni parte della Puglia, e non solo.
L’ho ritrovato a Verona, per la mostra di Albano sulla città di Taranto, cantata da tantissimi poeti e scrittori, non soltanto dei tempi moderni.
A Milano moltissimi i suoi inter- venti da docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
E’ autore di trentacinque libri su
bilanci, finanza aziendale e revi- sione contabile.
È “Patriae decus” (Dignità del- la Nazione) di Martina Franca, suo luogo natìo, è organizza- tore di eventi di alto livello. La sua recensione orale un libro di Goffredo Palmerini, scrittore av- vincente e fecondo, sugli italiani nel mondo, tenutasi nella sede di una banca a Lambrate, a suo tempo è stato un avvenimento (Palmerini, persona adorabile, è sempre sulle piste dei nostri
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