Page 192 - Lezioni di Mitologia;
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ponevano per indicare le strade, e verso di esse ri-
volgevano la testa del nume , sotto la quale ogni
avvolgimento della via era indicato. Arpedoforo co-
gnominavasi Mercurio dalla falce, o spada falcata,
colla quale uccise Argo custode d' Io sventurata.
Strofeo lo dissero perchè presiedeva al giro delle
merci, o perchè il suo idolo collocavano presso la
porta, onde presedesse alla sicurezza delle case al-
lontanando i ladri, dai quali era venerato. Thot fu
Mercurio nominato dagli Alessandrini , Taaut da'
Fenicii, Tentate dai Cartaginesi e dai Galli, che con
umano sangue lo placavano onorandolo sopra ogni
altro dio come narra Giulio Cesare nei suoi Com-
metitarj.
Di Mercurio Agoreo , di cui il simulacro vi de-
scrisse il Visconti nella passata Lezione, troviamo
fatta memoria spesse volte nei Classici; e Pausania
ci avverte che neirAttica specialmente onoravasi
ed in Tebe gli sorgeva un tempio che Pindaro, il-
lustre per versi e per la pietà, gli avea consacrato.
Pitagora soleva chiamare lo dio Questore delle
anime, perchè alle beate sedi dell' Eliso le condu-
ceva, ed allora l'epiteto di infernale gli davano. Onde
Claudiano disse: Tegeo, nipote di Atlante deità
comune ai celesti e agli infernali, cagione di com-
mercio fra la terra e l'averno. — Crioforo, o {por-
tatore dell'Ariete, fu detto Mercurio, perchè presso
i Tanagrj vi era un simulacro del dio scolpito da
Calami antichissimo artefice, in memoria che il nume
avea liberato quei popoli dalla peste, portando in-
torno alle mura sugli omeri il mentovato animale.